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Riarmo europeo, l’ex premier Amato a Firenze: “Ue bloccata, si usi la struttura della Nato”. Chiti: “Si proceda come per l’Euro”

today08/05/2025 1

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    Vannino Chiti, ISTR, su riarmo paesi Ue 08052024

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FIRENZE – “Noi, l’Europa, nel mondo non contiamo nulla; in un mondo governato inesorabilmente, e così sarà per anni, da grandi potenze attorno alle quali si sta ricreando un multilateralismo che è del tutto al di fuori delle istituzioni internazionali multilaterali” . Così l’ex premier Giuliano Amato,ainizio millennio membro delle speciale commissione che elaborò il progetto (poi fallito) di Costituzione europea, nel suo intervento al convegno ‘La guerra è finita’, organizzato a Firenze in collaborazione con lo Spi Cgil a 80 anni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale. Amato ha anche sottolineato le mancanze del processo di integrazione europeo, in particolare sulla politica estera che non si può fare “senza unanimità” e che “rimane quella degli Stati nazionali”.

E sul piano di “riarmo europeo”, ha aggiunto: Davvero c’è qualcuno che pensa che sia fattibile una una forza armata interamente europea, non ancorata agli Stati nazionali? Anzitutto bisognerebbe cambiare i trattati esistenti”.   Per Amato “la cosa più ragionevole è che i contingenti europei della Nato diventino i contingenti della difesa europea. In realtà ciò che realmente serve è il Comando unificato europeo per eventuali operazioni difensive”.

“L’Unione Europea è una democrazia incompiuta, un percorso che non è giunto al suo termine, quello della costruzione di una democrazia federale. Così su alcuni temi, come la politica estera, la difesa comune, la macroeconomia”, “non è presente con autorevolezza, con efficacia”. Lo ha detto Vannino Chiti, già ministro e presidente della Regione Toscana, ora presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza a margine del convegno

“Oggi – ha evidenziato – non ci sono le condizioni per una riforma dei trattati, ma ci sono quelle per costruire, ad esempio, in primo luogo sulla politica estera e sulla politica di sicurezza e di difesa, un meccanismo come è stato per l’euro: non si esclude, ma chi non vuole starci non aderisce”. Sempre sulla Ue, Chiti è critico vero il piano di riarmo voluto dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. “Si dice che non c’era altra via, ma non è vero. Se si segue via dei riarmi nazionali si sta nella stessa logica che si è avuta in questi anni. Ma è giusto – ha aggiunto Chiti – andare in questa direzione? Orban e l’Ungheria dove andranno?”

Scritto da: Redazione Novaradio