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Sputnik - 29 maggio 2025
Paolo Roccabianca, segr regionale Uil Poste 28052025
Michele Mengoli, coord. Slc Poste Toscana 28052025
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TOSCANA – Sciopero nazionale in Poste Italiane il 3 giugno, indetto da Cgil, Uil e le categorie di settore (Slc Cgil e UilPoste), con manifestazione interregionale a Bologna, contro il piano di riorganizzazione aziendale che prevede, denunziano i sindacati, tagli degli organici che renderanno sempre più difficile garantire servizi e lavoro di qualità, portando carichi insostenibili di lavoro e carenze di personale.
“I recenti accordi aziendali confermano una strategia che punta ad aumentare il valore dell’impresa tagliando sui costi del lavoro. Nella divisione Sportelleria e Ramo Finanziario si registra una grave carenza di personale per garantire l’apertura degli uffici postali, con continui spostamenti degli operatori, sportelli chiusi e migliaia di ore di straordinari all’anno” denuncia Paolo Roccabianca, Uil Poste Toscana.
Chiamato alla mobilitazione circa 9.000 dipendenti Poste in Toscana, più la quota dei contratti a termine, che a seconda dei picchi di lavoro sono arrivati fino a 1.00 unità. Tra le conseguenze negative elencate dai sindacati, una carenza di almeno 160 operatori nei 900 sportelli della Toscana, a fronte di soli 14 posti previsti da assegnare. Sulla rete dei portalettere è previsto un taglio di 210 zone di recapito toscane entro il 2026, con l’avvio già nel 2025, e la riorganizzazione si basa su una presunta riduzione del 49% dei volumi della corrispondenza, in contrasto con le previsioni del 20% di Agcom. Sul fronte logistica/corrieri, gli interventi sugli spazi immobiliari dei corrieri risultano inadeguati, e non sono stati definiti né il chilometraggio complessivo né una reale flessibilità oraria.
“Non sosterremo mai una riorganizzazione che non tiene conto dei carichi di lavoro attuali e che non punta a migliorare il servizio. Anzi, porta un peggioramento delle condizioni lavorative e un ulteriore arretramento del presidio del territorio, a cui si aggiunge una ancora non del tutto scongiurata ulteriore trance di privatizzazione che lo Stato ha preventivato e non ancora ufficialmente escluso. Difendiamo il lavoro e i diritti di lavoratrici e lavoratori, e con lo sciopero del 3 giugno faremo sentire forte la nostra voce. Basta tagli, nell’interesse di lavoratori e utenti: servono investimenti e assunzioni”.
La mobiltazione si lega anche ai temi del referendum dell8-9 giugno prossimi, ricorda Paolo Mangoli, coordinatore regionale Slc Cgil Poste: “Poste ha assunto negli ultimi anni 100 persone, facendo larghissimo contratti a termine senza causa, ha stabilizzato personale con contratti a tutele crescenti senza articolo 18, e ha esternalizzato servizi con l’obiettivo di risparmiare su tutele, formazione e sicurezza”. Tutti temi toccati dai quesiti referendari.
Scritto da: Redazione Novaradio
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