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Carcere, rapporto Antigone: “Nel 2024 record di morti e di detenuti minori, spazi ridotti a meno di 3mq a persona” – ASCOLTA

today30/05/2025

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    Alessio Scandurra, Antigone

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FIRENZE – Esplodono le carceri minorili mentre, in generale, almeno in trenta istituti gli spazi per i detenuti si riducono a celle da meno di tre metri quadri per ogni persona. È ‘Senza Respiro’ il titolo del dossier diffuso da Antigone: una sintesi che punta a descrivere così l’attuale situazione nei penitenziari italiani. Secondo i numeri raccolti nel rapporto, il sovraffollamento con la carenza di strutture adeguate resta uno dei problemi principali, connesso alla mancanza di un adeguato supporto psicologico e dell’effettivo reinserimento nel mondo del lavoro fuori dagli istituti.

Con oltre 62mila detenuti – in lieve calo rispetto all’anno precedente – anche tenendo conto dei posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni, il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%: in due anni la capienza effettiva è diminuita di 900 posti mentre i detenuti sono cresciuti di 5mila unità. Solo 36 carceri su 189 non sono sovraffollate: 58 hanno invece un tasso superiore al 150%. Su questo dato la maglia nera va all’istituto di San Vittore, seguito da quelli di Foggia e Lucca. Dei 95 istituti visitati, la metà si trova fuori dal contesto urbano, mentre l’altra metà dentro il contesto urbano e di questi ultimi solo otto sono di recente costruzione e 19 risalgono a prima del 1900. In trenta istituti sui 95 visitati c’erano celle in cui non erano garantiti tre metri quadri calpestabili per ogni persona”.

Dal focus sul sistema minorile emergono “rischi di implosione tra sovraffollamento e tensioni” e un record negativo: sono 611, di cui 27 ragazze (al 30 aprile scorso) i giovani detenuti in questi istituti, con una crescita del 54% in due anni (metà sono minori stranieri non accompagnati) mentre 189 ultra-diciottenni sono stati trasferiti nei penitenziari per gli adulti. Inoltre 9 Ipm su 17 sono sovraffollati: al Beccaria di Milano e a Cagliari il tasso è del 150%. Riguardo alle circa 2.700 donne detenute, l’80% è in sezioni femminili all’interno di carceri maschili. Sono undici i bambini che vivono in carcere con le loro madri, di cui nove straniere.

Secondo Antigone lo 0,4% degli stranieri in Italia è in carcere, questi rappresentano il 31,6% della popolazione detenuta: Lombardia (20,8%) e Lazio (9,8%) le regioni dove sono più presenti. È minimo il numero dei mediatori culturali: 1,7 ogni cento detenuti stranieri. In generale sono sono 963 gli educatori, in media meno di uno ogni 64 detenuti, mentre mancano 96 direttori di carceri. Lavora meno di un detenuto su tre, quasi tutti per il Dap e solo lo 0,4% (249) è impiegato per aziende private. Altri dati drammatici riguardano la salute mentale in carcere: nel 2024 l’autolesionismo è aumentato del 4,1% rispetto al 2023. Il 2024, con 91 suicidi, è l’anno con più morti in carcere di sempre. Secondo il dossier, inoltre, negli istituti viene fatto “un diffuso uso di terapie psicofarmacologiche, il 44,25% delle persone detenute fa uso di sedativi o ipnotici, il 20,4% utilizza stabilizzanti dell’umore, antipsicotici e antidepressivi”.

Scritto da: Redazione Novaradio