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“Unicoop metta al bando i prodotti israeliani, con la nostra spesa non vogliamo finanziare un genocidio”. L’appello accolto dai vertici di Unicoop – ASCOLTA

today30/05/2025

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    Saverio Benedetti, presidio no prodotti israeliani Coop 30052025

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FIRENZE – Unicoop Firenze smetta di commercializzare i prodotti che arrivano da Israele, a maggior ragione se a marchio Coop, e si impegni ad utilizzare i proventi per progetti di solidarietà o sostegno diretto o indiretto alla popolazione civile di Gaza. Queste le richieste ribadite stamani dai partecipanti al presidio “Faccio la spesa o finanzio un genocidio? Unicoop Firenze metta al bando i prodotti Israeliani!’, che si è svolto in via Fiume a Firenze, in occasione dell’assemblea dei soci Unicoop Firenze.

L’iniziativa si inserisce nella asso della mobilitazione avviata alcune settimane da un gruppo soci che ha stigmatizzato il fatto che alcuni prodotti – tra cui le arachidi a marchio Coop – siano importati da Israele in violazione del codice etico sul contrasto allo sfruttamento del lavoro e in violazione della posizione critica di Unicoop nei confronti della guerra a Gaza.

“Unicoop devolva parte dei suoi utili a progetti di cooperazione in loco, ad organizzazioni come Emergency e Palestine Children Relief Fund, o per aiuti ai rifugiati Palestinesi in Toscana” – dice Saverio Benedetti uno dei partecipanti al presidio di stamani: “E chiediamo di non commercializzare più e soprattutto non mettere il proprio marchio sui prodotti israeliani, Vogliamo essere sicuri di non finanziare un genocidio quando andiamo a fare la spesa”.

La pressione dal basso sembra aver portato i suoi primi frutti. In serata infatti arriva il Comunicato stampa di Unicoop Firenze che annuncia di aver ritirato tutti i prodotti israeliani dai propri scaffali.

Come riportato dagli stessi rappresentanti dei soci coop, durante il presidio e all’interno dell’assemblea hanno avuto modo di parlare con il direttore de “L’ informatore Coop” Claudio Vanni che ha detto che la situazione a Gaza e in Cisgiordania adesso è “insostenibile” e che perciò non solo le arachidi israeliane (non più presenti sugli scaffali) non avranno più il marchio Coop ma verranno sostituite da un prodotto diverso.

I promotori dell’iniziativa di protesta di stamani sono stati anche informati da altri dirigenti che Unicoop Firenze ha dato indicazione ai propri compratori di cercare prodotti alternativi a quelli israeliani. E la salsa israeliana Tahini? E’ ancora presente in tutti i supermercati coop? “Non la troverete più” hanno detto.

Unicoop Firenze si detta disponibile a finanziare iniziative a favore dei progetti di assistenza ai profughi palestinesi.

La presidente di Unicoop Firenze Daniela Mori interrogata esplicitamente in assemblea su quanto sopra ha confermato attenzione e vicinanza alla tragedia palestinese dicendo che “Non abbiamo più prodotti israeliani in vendita” perché “dei segnali vanno dati” confermando pubblicamente quanto già espresso in modo ufficioso dai dirigenti sia a Lucca che a Firenze.

Scritto da: Redazione Novaradio