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Referendum abrogativi 2025. I cinque quesiti, spiegati uno per uno – ASCOLTA gli speciali di Novaradio

today06/06/2025 3

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    Speciale Referendum 8-9 giugno 2025 – Quesito n. 1 – Mauro Faticanti CGIL Firenze e Antonio Pinto (lavoratore licenziato e reintegrato) – 3 giugno 2025

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    Speciale Referendum 8-9 giugno – Quesito n. 2 – Contratti a termine acausali – Giulia Tagliaferri (CGIL Firenze) e Simona (lavoratrice precaria) – 14 maggio 2025

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    Speciale Referendum 8-9 giugno – Quesito n. 3 – Piccole imprese: licenziamenti e indennità – Elena Aiazzi (Cgil Firenze) e Martina Niccoli (lavoratrice) 5 maggio 2025

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    Speciale Referendum 8-9 giugno – Quesito n. 4 – Sicurezza sul lavoro – Giancarla Casini (CGIL Firenze) + Laura Scalia (Cgil Firenze) + Sandra Sbolci (Rls) – 28 aprile 2025

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    Speciale Referendum 8-9 giugno – Quesito n. 5 – Cittadinanza e integrazione – Federico Oliveri (ricercatore Centro interdisciplinare Scienze della Pace Pisa) e Senka Majda (associazione I partecipate) – 14 aprile 2025

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Seggi aperti il 8 e 9 giugno prossimi per il voto per il referendum su lavoro e cittadinanza. Si vota domenica prossima dalle 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15. Trattandosi di referendum abrogativi, l’esito della votazione ha valore solo nel caso in cui la partecipazione superi il 50%+1 degli aventi diritto al voto.

Cinque i quesiti cui si è chiamati al voto: quattro riguardano il diritto del lavoro, ed in particolare i licenziamenti senza giusta causa nei contratti di lavoro “a tutele crescenti”; l’ampliamento delle tutele risarcitorie in caso di licenziamento nelle piccole e medie imprese; la cancellazione dei contratti a tempo determinato “senza causale”; sulla responsabilità riguardo la sicurezza sul lavoro da parte del committente in caso di appalto. Il quinto quesito riguarda la modifica della legge sulla cittadinanza, e il dimezzamento dei tempi per la richiesta da parte di stranieri regolarmente residenti in Italia.

Novaradio ha realizzato 5 approfondimenti speciali su ciascuno dei quesiti referendari. Per riascoltarli clicca sulla traccia corrispondente della playlist in alto:

Quesito n.1 (scheda verde chiaro) – Stop ai licenziamenti illegittimi
Votando “Sì” si abolisce il “contratto a tutele crescenti” introdotto dal Jobs Act nel 2015 e si ripristina il reintegrato nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiusto o illegittimo previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Abrogando questa norma, si cancella la possibilità per le aziende di ricorrere a licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo per gli assunti dopo il 2015.

Quesito n.2  (scheda arancione) – Più tutele per i lavoratori delle piccole imprese
Votando “Sì” si estendono le tutele risarcitorie per i lavoratori licenziati nelle piccole e medie imprese. Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione rispetto al titolare. Abrogando questo limite, si aumenta l’indennizzo sulla base della capacità economica dell’azienda, dei carichi familiari e dell’età del lavoratore.

 

Quesito n. 3 (scheda grigia) – Riduzione del lavoro precario
Con il “Sì” si abroga la possibilità delle imprese di assumere personale con contratti a tempo “acausali”. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.

 

Quesito n.4 (scheda rossa) – Più sicurezza sul lavoro negli appalti
Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.

 

Quesito n. 5 (scheda gialla) – Più integrazione con la cittadinanza italiana
Votando “Sì” si riduce  da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni. Una modifica che interessa circa 2 milioni e 500mila cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano.

 

Scritto da: Redazione Novaradio