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Sputnik - Nuovo disco della settimana: Wet Leg! - 22 luglio 2025
Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze, 22 luglio 2024
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TOSCANA – E’ incostituzionale la norma che fissa a 6 mensilità il “tetto” massimo per il risarcimento a vantaggio del lavoratore nei casi di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, dando così ragione nei fatti a chi aveva proprio su questo tema promosso uno dei referendum di giugno scorso. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, stabilendo la illegittimità della previsione contenuta nel decreto legislativo numero 23 del 2015, là dove stabilisce che, nel caso di licenziamenti illegittimi in un’impresa che non superi 15 dipendenti (60 nei caso di unità produttive in Comuni diversi), l’ammontare delle indennità risarcitorie “non può in ogni caso superare il limite di sei mensilità” dell’ultima retribuzione.
Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, fisso e insuperabile, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di “personalizzazione, adeguatezza e congruità” del risarcimento, né da assicurare la funzione deterrente dell’indennità.
Esulta la Cgil, che vede nella sentenza un riconoscimento, seppur tardivo e in via giudiziaria, della bontà della propria battaglia referendaria. Proprio ad abolire il tetto massimo risarcitorio era dedicato il quesito n.2 dei cinque referendum dell’8-9 giugno scorso, contro uno degli aspetti considerati più discriminatori del Jos Act. Nella sentenza, dice Elena Aiazzi, Cgil Firenze “si vede anche, come dire, quella centralità del lavoro, della Repubblica fondata sul lavoro e dell’equilibrio che la Costituzione ha stabilito nei poteri. È stata una scelta politica di quell’epoca di togliere tutele e dare più potere alle imprese e al capitale, quindi togliendo questo equilibrio e mettendo i lavoratori in una condizione di fortissima ricattabilità e noi per questo volevamo come dire, intervenire togliendo quel limite e costringendo, come dice la Corte Costituzionale, i legislatori a fare una nuova legge più tutelante.
La Corte ha invitato il legislatore ad intervenire sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia, ma la norma, benché illegittima, per ora rimane in essere: “I lavoratori – spiega Aiazzi – per ora devono procedere sempre con la vertenza, con la causa e farsi riconoscere un risarcimento maggiore attraverso tutte le fasi di giudizio”. “Abbiamo una politica che fa degli appelli molto accorati in difesa degli ultimi” conclude: “Si dessero una mossa a intervenire sull’organizzazione del lavoro a favore e non contro il lavoratore. Come invece è stato con l’ultimo emendamento al decreto IVA, che fa decadere il diritto al risarcimento di una causa di un lavoratore mentre è in costanza di lavoro. Sono cose che passano in osservato perché sono delle piccole dei piccoli interventi ma devastanti da un punto di vista delle conseguenze”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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