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Sollicciano, la relazione della Commissione Sociale: “Ambiente patogeno, serve un progetto di risanamento complessivo e una nuova governance” – ASCOLTA

today28/07/2025

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    Edoardo Amato, pres. comm. sociale Palazzo Vecchio – 28072025

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FIRENZE  – A Sollicciano al momento sono recluse 547 persone a fronte di 353 posti disponibili, con un sovraffollamento del 155%. Der reclusi, il 64% sono stranieri, e il 49% sono affetti da patologie psichiatriche. “Oltre al sovraffollamento, persistono problemi di infiltrazioni d’acqua, scarsa igiene, infestazioni di topi e malfunzionamenti del riscaldamento e dell’acqua calda. Sollicciano si rivela, dunque, un ambiente profondamente patogeno, incapace di garantire condizioni di vita dignitose”.

E’ quanto emerge dalla relazione della Commissione Sociale del Consiglio Comunale sul più grande carcere fiorentino, elaborata al termine di un numerosi colloqui ed ispezioni svolti da settembre 2024 a gennaio scorso, e che sarà presentata a discussa oggi pomeriggio in aule. Dalla relazione si legge che “le condizioni abitative e l’accesso a spazi collettivi sono insufficienti per rispondere ai bisogni educativi, sociali e relazionali” e che “interventi di adeguamento infrastrutturale e di potenziamento degli spazi di socialità e formazione risultano quindi urgenti e prioritari”.  “Compito della Commissione – spiega a Novaradio il presidente Edoardo Amato (Pd) – è stato anche quello provare ad offrire una serie di indicazioni”.

Riguardo l’annoso dilemma sull’intervento alla struttura di Sollicciano, la Commissione non fa una scelta tra demolizione completa o rifacimento a step, ma invita che di competenza (Ministero e Dap) ad elaborare un progetto di rifacimento complessivo: “Non poniamo un aut aut, banalmente lo demoliamo oppure no. C’è però da intervenire con un progetto che faccia vedere subito quali sono le prospettive in breve tempo da raggiungere. Una visione complessiva e non interventi spot, che sono poi quelli che hanno creato la situazione attuale”.

Inoltre si invitano tutte le istituzioni a creare una “governance territoriale” che comprenda anche il Comune, e dia vita ad un tavolo permanente : “Un sistema che preveda uno strumento più verticale, di connessione tra quelli che sono i livelli decisionali – Ministero, Amministrazione penitenziaria, Comune e Regione insieme – in modo tale da realizzare una programmazione degli interventi e le attività da fare, e dall’altra una governance orizzontale tra le associazioni e le realtà che quotidianamente operano dentro Sollicciano”.

Infine, riguardo all’annoso problema legato alla scarsità di opportunità di reinserimento sociale e lavorativo, invita il Comune a farsi “soggetto ponte” del collegamento tra dentro e fuori il carcere:  “Ad esempio, nel tema lavoro, costruire una rete di di aziende e società che vogliono investire in progetti di lavoro penitenziario, creando una banca dati delle aziende o cercando di agevolare l’incontro, e fare da coordinamento tra l’amministrazione penitenziaria e il mondo produttivo territoriale. E questo agirebbe positivamente su quelli che sono poi i percorsi lavorativi”.

 

Scritto da: Redazione Novaradio