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Sumud Flottilla, pronta a partire per Gaza anche una barca del progetto Arci “TOM – Tutti gli occhi sul Mediterraneo” – ASCOLTA

today08/09/2025

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    Margherita Cioppi, TOM – Tutti gli occhi sul Mediterraneo, 8 settembre 2025

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AUGUSTA – Tra le barche che a breve partiranno con la Sumud Flottilla dalle coste siciliane c’è anche la nave “Karma” del progetto TOM – Tutti gli Occhi sul Mediterraneo, con l’obiettivo di rompere l’assedio di Gaza che avanti da oltre 22 mesi. Si tratta della “nave appoggio” del progetto sostenuto da Arci nazionale, Sailing for Blue Lab e Sheep Italia che si occupa si monitoraggio, soccorso e salvataggio in mare dei migranti nel Mediterraneo, e che si unirà alle numerose decine che sono pronte ad aggregarsi alla carovana marittima che nei giorni scorsi è partita da Barcellona e Genova e che, dopo una tappa a Tunisi, raccoglierà sul suo cammino altri partecipanti provenienti dai porti del Sud Italia.

La partenza della componente siciliana, inizialmente prevista per il 4 settembre è stata rimandata di alcuni giorni per coordinarsi con il resto della Flottilla e avverrà dal porto di Augusta. “Ancora una volta – dice a Novaradio Margherita Cioppi, componente dell’equipaggio di TOM –  è la società civile che cerca di garantire quelle che sono le tutele dei diritti universali dell’uomo, le tutele base dei degli accordi internazionali e delle convenzioni internazionali che sembrano essere carta straccia in questo preciso momento storico. Come succede nel Mediterraneo centrale”.

I preparativi sono in pieno fermento: “Siamo tantissime barche, ovviamente preparare una barca è difficile, immaginate prepararne 40-50. È davvero molto complesso, soprattutto per una navigazione che non ha un tempo di durata definito” spiega Cioppi. La “Karma” trasporterà aiuti umanitari, medicinali, cibo: “Tutto quello che è bloccato ai valichi di Rafa da da quasi 2 anni ormai proprio da dal governo israeliano”. E a chi ha bollato la Sumud Fottilla come una operazione inutile e sostanzialmente mediatica, risponde: “Noi siamo in mare perché lì abitiamo, e quello è il nostro strumento. Sappiamo benissimo che le probabilità di essere intercettati sono altissime. Sappiamo anche benissimo che nonostante le barche siano cariche a tappo di aiuti umanitari, non saranno sufficienti, però sappiamo bene che a Gaza ci aspettano“.

 “Questa operazione – conclude – ha un’importanza straordinaria per le persone che abitano a Gaza anche per le persone che abitano in Italia che si sono stancate di sentirsi impotenti. Ricordiamo che a Genova qualche giorno fa sono stati raccolti più di 400 tonnellate di aiuti umanitari. Questa attivazione delle persone è quello che è quello che ci manda avanti insieme alla necessità e al bisogno di fare arrivare questi aiuti”.

Scritto da: Redazione Novaradio