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Primo giorno di scuola a rischio caos per lo sciopero di bus e tram. Cobas: “Protestiamo contro la disorganizzazione dell’azienda”

today12/09/2025

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    Luca Giordano, Cobas Lavoro Privato FI-PO-PT, 12 settembre 2025

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TOSCANA – Forti disagi in vista per chi si sposta con i mezzi pubblici lunedì prossimo, 15 settembre, i bus di Autolinee Toscane e la tramvia fiorentina di GEST potrebbero subire ritardi o cancellazioni di corse nel servizio urbano ed extraurbano di Firenze, Prato e Pistoia a causa di uno sciopero aziendale di 24 ore indetto dal sindacato Cobas Lavoro Privato. I disagi saranno amplificati probabilmente dal fatto che, per moltissimi dei 437 mila studenti toscani, sarà il primo giorno di ritorno nelle classi.

Il servizio sarà garantito in due fasce orarie, tra le 4:15 e le 8:14 e tra le 12:30 e le 14:29 per gli autobus, dalle 6,30 alle 9,30 e  dalle 17 alle 20 per la tramvia. Per operai ed impiegati – biglietterie comprese – lo sciopero è previsto per l’intero turno di lavoro.

All’origine della protesta ci sono problemi di carattere aziendale, relativi all’organizzazione del lavoro, orari, turni, ed in particolare le disparità di trattamento contrattuale tra vecchi e nuovi assunti (le “doppie normative”) e le “doppie turnazioni, una con turni più pieni e meno riposi e un’altra con lavoratori più avvantaggiati” spiega Luca Giordano, dei Cobas a Novaradio. Che alle critiche piovute sul sindacato per aver indetto lo sciopero nel primo giorno di scuola, replica: “Lo abbiamo indetto alla chiusura delle scuole per dare un segnale che metta in evidenza anche le criticità che avremo sicuramente quest’anno per quanto riguarda i servizi scolastici: ragazzi stipati dentro gli autobus, corse continuamente saltate, ragazzi che tornano a casa più di una da dove è previsto”.

Tra le tante problematiche organizzative, Giordano ne evidenzia una: i circa 25 minuti di straordinario che AT assicura agli autisti per presentarsi in anticipo sul turno delle linee interessate dal divieto di transito ai mezzi pesanti sul Ponte all’Indiano, in modo da compensare i ritardi. “Dato che lo straordinario obbligatorio non è possibile – spiega Giordano – molti si rifiutano e quindi ci sono forti ritardi. Ma questo dertiva da una disorganizzazione dell’azienda,  perché sarebbe bastato ricostruire i turni tendendo in considerazione la chiusura del Ponte”.

Scritto da: Redazione Novaradio