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“Blocchiamo tutto, ancora”, dopo i cortei di lunedì la mobilitazione non si ferma. Usb: “Stato di agitazione permanente, e 100 piazze per Gaza” – ASCOLTA

today25/09/2025

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    Dario Furnari, segr. USB Firenze 25 settembre 2025

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TOSCANA – Dopo il successo della grande mobilitazione di lunedì scorso, con decine e decine di migliaia di persone, in Toscana come nel resto dell’Italia, in piazza a sfilare nella stragrande maggioranza di casi pacificamente ma con determinazione, i sindacati di base e i soggetti promotori non hanno intenzione di fermarsi, e anzi son pronti a rilanciare una mobilitazione con uno stato di agitazione permanente, altre manifestazioni diffuse e un nuovo sciopero generale. La dara ancora da stabilire; l’annuncio potrebbe arrivare però già nelle prossime ore.

“Non abbiamo fatto ancora nulla: ‘Blocchiamo tutto’ non era solo uno slogan, ma è una pratica che USB vuole continuare a portare in piazza”, “la mobilitazione continua perché noi da domani lanciamo uno stato di agitazione permanente con ‘100 piazze per Gaza” conferma a Novaradio Dario Furnari, segretario Usb, alla vigilia della riunione delle federazioni del sindacato di base che è stato tra gli animatori e i protagonista della giornata del “Blocchiamo tutto” del 22 settembre, tracciando anche un bilancio “politico” della mobilitazione: “Quello che abbiamo visto il 22, è non solo e non tanto una mobilitazione di un’organizzazione sindacale. Sicuramente USB ha avuto un’intuizione corretta nel dare voce a un sentire comune o a un bisogno che etico e umanitario, ma è soprattutto un bisogno di una massa di lavoratrici, lavoratori, studentesse e studenti che non ce la fanno più rispetto a guerre atroci e a un genocidio in corso che supera ogni limite dell’orrore. Ma non ce la fanno più anche e soprattutto dal punto di vista salariale, lavorativo, per chi lavora o per chi dovrà lavorare, vedi gli studenti”. “Lo specifico in questa fase storica si collega al generale, cioè i temi delle vertenze specifiche di settore non possono che collegarsi ai temi generali della Palestina in questo momento, ma dell’antimilitarismo, dell’antimperialismo”.

Una mobilitazione per di più che si è sviluppata al di fuori e al di là dei partiti (di centrosinistra ovviamente), e delle organizzazioni sindacali confederali, leggi Cgil, con cui non sono mancate polemiche.  “Abbiamo già detto che noi siamo pronti a un altro sciopero generale e ovviamente è esteso l’invito a tutte le organizzazioni sindacali” dice convinto Funaro, convinto che stavolta lo sciopero non vedrà le piazze dividersi: “Credo che questa volta non accadrà. Non credo che ricapiterà un doppio sciopero”.

Anche perché mai come in questo momento anche il governo sembra mostrare “crepe”, ad esempio con le ultime dichiarazioni  (dal no al sì condizionato per il riconoscimento dello Stato di Palestina, i distinguo su Israele e relative sanzioni, il diverso atteggiamento di Meloni e Crosetto verso la Sumud Fotilla): “E’ un po’ un gioco del poliziotto buono – poliziotto cattivo” dice Furnari: “Noi dobbiamo continuare a fare la nostra parte. Vedremo le varie piazze come si organizzeranno, poi ovviamente, sono i governi che devono operare delle scelte. Poi si farà un bilancio. Anche la storia, poi farà un bilancio e valuterà”.

Scritto da: Redazione Novaradio