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Carceri, nuove assunzioni insufficienti. E a Sollicciano, tra infiltrazioni e black out, condizioni di lavoro impossibili – ASCOLTA

today23/10/2025

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    Eleuterio Greco, segr. regionale Uilpa Polizia Penitenziaria, – 23 ottobre 2025

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TOSCANA – Il grande piano di assunzioni nelle carceri annunziato da governo, in Toscana come in Italia, è la classica montagna che ha partorito il topolino. A denunciarlo è il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria, tracciando dati alla mano il bilancio delle nuove immissioni in ruolo previste a fronte di pensionamenti e altre uscite.

A Sollicciano, ad esempio, il bilancio finale è in attivo di una sola unità: a fronte di 76 nuovi ingressi, sono previsti 61 trasferimenti o pensionamenti, oltre a 14 dipendenti amministrativi in uscita:Poco cambia anche altrove: a Prato (+7), Pistoia (+1), PortoAzzurro (+5), San Gimignano (0). A livello regionale, spiega il segretario toscano Uilpa Eleuterio Grieco, sono 603 gli agenti che mancano, a livello nazionale i numeri sono in proporzione: “Il governo ha annunciato 2.000 assunzioni da qui al 2028, ma ammette che al momento la carenza è di 7.002 agenti” lamenta Grieco.

La carenza di personale, poi, unita al fenomeno della ripresa del sovraffollamento carcerario (nei 16 penitenziari toscani, 11 sono sopra la soglia e altri 4 sono al completo) porta con sé difficoltà nell’organizzazione dl lavoro, stress e altre difficoltà. “A Sollicciano abbiamo avuto i caso di un agente neo-assunto che si è dimesso dopo il primo giorno di lavoro” dice ancora Grieco, confermando come il sovraffolamento sta provocando ritardi anche nei lavori che dovrebbero migliorare le condizioni della struttura: “In questi giorni mi giungono notizie di problemi di funzionamento per il riscaldamento.

“C’è tanta responsabilità del Provveditorato in questo – aggiunge – qualcuno vada ad intercettare dove la catena di comando e di gestione dei fondi, perché non arrivano sul Sollicciano? Ha bisogno di una manutenzione continua. Ieri c’era la caserma degli agenti che grondava acqua e si è interrotta la corrente per due ore, con le donne della mensa che hanno lavorato due ore al buio. Queste condizioni, qualcuno che le deve, come dire, affrontare, le affronti con un piglio di responsabilità”.

Scritto da: Redazione Novaradio