News

Vertenza “L’Alba”, le griffe disertano ancora il tavolo di crisi. Sudd Cobas: pronti a nuove azioni di protesta – ASCOLTA

today27/10/2025

Sfondo
share close
  • cover play_arrow

    Luca Toscano, Sudd Cobas – 27102025

 – 

PRATO – Ancora nessuna novità per i lavoratori della stireria “L’Alba” di Montemurlo. Ad oltre 40 giorni dall’aggressione – diventata virale sui social e un caso nazionale – subita da uno dei lavoratori mentre scioperava contro il rischio di chiusura ad opera della proprietaria dell’azienda e di un suo sodale, nonostante le parole di sdegno della politica e le condanne da parte delle istituzioni, i lavoratori continuano a fare le prese con gli effetti di una vera e propria delocalizzazione a km zero: chiusura della fabbrica e licenziamento per tutti, trasferimento delle commesse in altro luogo con altra forza lavoro, probabilmente sfruttata e sottopagata come erano i dipendenti de “L’alba” prima di sindacalizzarsi.

A denunciarlo è il sindacato Sudd Cobas, in occasione del nuovo incontro oggi del tavolo di crisi convocato in Prefettura a Prato: appuntamento cui si sono presentati i rappresentanti solo di alcuni dei “marchi” del fashion per cui “L’Alba” lavora: in particolare, spicca l’assenza di griffe come “Patrizia Pepe” e “Canadian” la cui presenza già nelle scorse settimana il sindacato aveva sollecitato, promuovendo con i lavoratori anche presidi di protesta davanti agli store del centro di Firenze: “Il tavolo venga riconvocato al più presto e si faccia la massima pressione perché questi marchi siano presenti” dice Luca Toscano, Sudd Cobas.

“I lavoratori si trovano ormai da più di 2 mesi senza stipendio, hanno procedure di stratto perché non riescono a pagare l’affitto e tutto questo è assurdo, perché questi brand stanno continuando a lavorare da in altre fabbriche e hanno incassato i fatturati per il lavoro che a agosto e a settembre questi lavoratori hanno svolto”, aggiunge Toscano, annunciando uno stato di agitazione ulteriore dei lavoratori per sollecitare la convocazione di questo tavolo, ma anche attaccare questi brand che provano a lavarsi le mani di una situazione di cui sono più che responsabili”.

Scritto da: Redazione Novaradio