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Acqua pubblica, il sindaco Pd di Cantagallo: “Publiacqua rimanga dentro la multiutility, ma niente profitti sul servizio idrico” – ASCOLTA

today30/10/2025

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    Guglielmo Buongiorno, sindaco di Cantagallo – 30 ottobre 2025

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CANTAGALLO  (PRATO) – “E’ un passo avanti verso una condivisione di un progetto che ormai viene da lontano. La nostra idea si basa su un principio di fondo l’acqua è il bene comune per definizione, e sull’acqua non si fanno profitti, cioè sull’acqua non ci si guadagna. Chi vuole fare affari sull’acqua in Toscana non non non li farà o almeno noi lavoriamo perché questa sia la la prospettiva”. Guglielmo Buongiorno, sindaco PD di Cantagallo (Prato) saluta grande ottimismo la svolta annunciata dalla sindaca Firenze, Sara Funaro, di sospendere il bando per la scelta del socio privato di Publiacqua, premessa per l’avvio dell’iter di ripubblicizzazione. Buongiorno è infatti tra i 12 “sindaci ribelli” che fin dall’inizio si sono opposti alla prospettiva della multiutility Alia-Plures quotata in Borsa, chiedendo invece con un documento di minoranza la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Ieri Funaro ha assicurato che a breve sarà convocata la assemblea dell’Autorità Idrica Toscana che riunisce i sindaci, per compiere gli atti a far partire l’operazione “acqua pubblica”. Un passaggio necessario e da attuare in tempi stretti, dato che al momento le “carte” approvate contengono ancora l’indicazione per la gestione mista pubblico-privata, e invece devono essere presi provvedimenti di indirizzo diverso. Innanzitutto la proprietà interamente pubblica delle quote di Publiacqua, senza privati. Ma non solo. “Vogliamo  – precisa – inserire nello statuto di Plures l’istituto del controllo analogo, quindi quello che ci consente il controllo anche sulla gestione, perché questo è un cardine fondamentale per arrivare poi all’affidamento alla società interamente pubblica del servizio idrico”.

In vista della riunione dell’AIT, l’altro tema al centro del dibattito è quello dell’architettura societaria in cui inserire la futura Publiacqua: come società del tutto autonoma (come vuole la sinistra), come parte della multiutility Alia-Plures, oppure ancora con la presenza di Plures all’interno delle quote di Publiacqua (come vorrebbe l’ala riformista). Per Buongiorno, la soluzione migliore è la seconda, cioè tenere “Publiacqua nel perimetro della multiutility”: “All’inizio ero anche un po’ scettico sull’idea – dice Buongiorno – poi alla fine devo riconoscere che questo processo aggregativo può dare delle risposte in termini di efficienza e economicità delle tariffe”.

Sullo sfondo c’è un tema ancor più stringente che sembra far propendere per questa soluzione: i conti aziendali. Se Publiacqua ha bilanci floridi (11 ML di utili nel 2024), Alia invece è fortemente indebitata, e secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, a rischio default secondo Moody’s. Quindi Publiacqua dentro Plures servirebbe a tenere in ordine i conti: “Ci sono degli elementi degli indici che sono assolutamente positivi, ci sono altri che di sicuro devono essere oggetto di una riflessione profonda da parte della politica” ammette Buongiorno, che riconosce come sulla gestione dei rifiuti debba essere oggetto di un ripensamento complessivo: “La mancanza degli impianti è chiaro che determina un un aumento dei costi”  per “il  doverli trasportare fuori dalla nostra regione per per lo smaltimento. E’ chiaro che Publiacqua rappresenta diciamo un polmone anche economico e finanziario, e altrettanto chiaro che tutto questo poi ricade in termini di efficienza, di qualità del servizio, di economicità delle tariffe e di servizi ai cittadini. Credo che questa sia la prospettiva sicuramente migliore per la Toscana”.

Scritto da: Redazione Novaradio