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Pietro Cardelli e Manfredi Lo Sauro, Arci Firenze – 7 novembre 2025
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FIRENZE / TOSCANA – Ha fatto rientro nelle scorse ore in Toscana la missione di cooperazione e dialogo in Cisgiordania da parte della delegazione della Rete degli Enti locali per i diritti del popolo palestinese che riunisce 28 amministrazioni comunali del territorio fiorentino.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Arci Firenze e Anpi Firenze ha visto quattro intensi giorni di visita e confronto, durante i quali la delegazione ha incontrato i sindaci di Hebron, Betlemme e Ramallah, e rappresentanti del Governatorato di Gerusalemme, oltre che di molti soggetti associativi e organizzati palestinesi e i referenti di alcuni progetti di cooperazione avviati negli scorsi anni.
Tra gli incontri più rilevanti quello con Fadwa Barghouti, moglie di Marwan Barghouti, detenuto nelle carceri israeliane da 24 anni e considerato uno dei più importanti leader politici palestinesi, e con Adnan Husseini, membro del Comitato Esecutivo dell’OLP.
La missione – cui hanno preso parte tra gli altri la presidente del Consiglio Comunale di Empoli Simona Cioni, il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri, l’assessora di Montespertoli Ottavia Viti e l’assessore di Calenzano Marco Bonaiuti in rappresentanza dei Comuni, assiema a Manfredi Lo sauro di Arci Firenze e Vania Bagni di Anpi Firenze – è stata l’occasione di sondare le possibilità che si aprono alla collaborazione tra le comunità palestinesi e gli enti della rete.
“La missione – spiega il vicepresidente Arci Manfredi Lo Sauro – aveva vari obiettivi: quello di conoscere la realtà del territorio, verificare quale fosse lo stato dell’arte, incontrare le autorità locali, gli enti locali, scambiarsi conoscenze e appunto approcciare a nuove possibilità di lavoro congiunto. Abbiamo incontrato tantissime abbiamo fatto tantissimi incontri, nonostante pochissimi giorni, ma l’idea era appunto creare quella connessione tra gli enti locali italiani e gli enti locali palestinesi, che di fatto sono gli unici enti eletti, dato che le elezioni presidenziali e legislative in Palestina non si svolgono da vari anni”.
La visita è però stata anche un “bagno di realtà” che ha permesso di rendersi conto di persona della situazione che il popolo palestinese vive in Cisgiordania: “L’impressione andando là della situazione sul campo – ha detto Pietro Cardelli, segreteria Arci Firenze, tra i partecipanti alla delegazione – è quella di un tentativo di annessione ormai vicino al compimento. Rispetti a due anni fa, il controllo adesso da parte del governo israeliano tramite il suo esercito e i coloni è pressoché totale in Cisgiordania. Tutte le strade sono controllate, il numero di colonie è cresciuto in maniera esponenziale. Non solo ogni città, ogni paese, ogni villaggio palestinese fossero anche poche case, adesso circondato da cancelli e da checkpoint. Ci sono pratiche di apartheid ormai a un livello definitivo”.
Per non parlare delle violenze diffuse dei coloni: “Noi siamo stati lì solo 4 giorni, e in 4 giorni mentre eravamo a Hebron, un colono ha ucciso un ragazzo trentenne, cose che non erano era difficile che succedessero in quel luogo fino a poco prima”. “Non solo – aggiunge Lo Sauro – l’hanno lasciato morire dissanguato per strada perché le autorità israeliane hanno ritardato l’arrivo dell’ambulanza. C’è una sensazione di totale impunità dei coloni che girano tranquillamente per la Cisgiordania anche armati scortati dall’esercito ma anche non: i coloni si muovono come fosse casa loro e non hanno nessun timore a farlo”.
Eppure di fronte a questa situazione, spiega Lo Sauro, ciò che colpisce è la capacità di resistenza dei Palestinesi, la loro fiducia e il loro ottimismo: “Tutti ci hanno detto con con un sorriso: “‘Non ce ne andremo, questa terra è lo nostra’. La percezione è che davvero Israele si stia distruggendo con le proprie mani in questa follia di annessione: e sta creando la futura generazione di resistenti, con la complicità, però di tutti i nostri governi”. “Hanno visto quello che è stato fatto in Italia, hanno ringraziato il popolo italiano nonostante il nostro governo, hanno ringraziato le popolazioni di tutti i paesi che si sono mobilitati al loro fianco e questo gli ha dato forza. Questo ci ricorda anche che la solidarietà tra i popoli può essere quell’arma vincente che può portare a sconfiggere la solidarietà tra genocidi, assassini e governi macchiati di sangue. La cosa che ci hanno chiesto tutti è ‘Basterebbe che smetteste di sostenere Israele, basterebbe che promuoveste l’applicazione del diritto internazionale. Non stiamo chiedendo la rivoluzione, stiamo chiedendo l’applicazione del diritto internazionale, basterebbe quello. E non è difficile , è solo volontà politica’ “.
Scritto da: Redazione Novaradio
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