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Stella Rossa, Day #3. Oggi talk su economia e politica, stasera sul palco il cantautorato di Amalfitano

today03/07/2025

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FIRENZE – Superata indenne la tempesta di pioggia e vento di ieri – con una seratona che ieri ha registrato il tutto prosegue con la sua terza giornata lo “Stella Rossa Fest”, l’edizione 2025 della festa dell’ARCI Firenze: oggi si parlerà di politica, economia, ma anche di memoria storica del quartiere di Rifredi. In serata spazio alla musica, come di consueto, con il concerto del cantautore Amalfitano.

Il via alle iniziativa già dal pomeriggio: alle 16 l’appuntamento fisso con la merenda e le attività per i bambi di “Stellina Rossa” e il seguitissimo laboratorio di fumetti a cura di Bliff (Biblioteca del libro illustrato e del fumetto di Firenze). Dalle 16,30 arriva “TAM-TAM per PeRIFerico – Laboratorio per tutte le età a cura degli operatori di Eda Servizi sul tema della memoria di quartiere.

Alle 18,30 il consueto momento dedicato agli incontri con il talk “L’economia è politica”, che riprende il titolo del libro di Clara Mattei che ribalta il racconto consueto dell’economia e rivela quanta e che politica si nasconda dietro le scelte economiche. L’autrice, Direttrice del Centro di Economia Eterodossa dell’Università di Tulsa, sarà ospite dell’incontro assieme a Simone Siliani di Fondazione Banca Etica. Modera l’incontro Daniele Bianchini (Novaradio)

La cena di stasera è affidata al Circolo Arci Serpiolle con l’imperdibile “polenta alla serpiollese”. Dopo il concerto di Amalfitano, spazio ancora alla musica con Masneo dj.

Nella giornata di ieri, si è parlato dei 30 anni dal genocidio di Srebrenica con le testimonianze dirette di Valentina Gagic e Bekir Halilovich. Esponenti delle due comunità opposte dalla guerra, quella serbo-bosniaca e quella bosniacca (musulmana bosniaca), impegnati con l’associazione Adopt Srebrenica nel ricucire i legami sociali e delle ferite affatto rimarginate. I due hanno raccontato di una città ancora fortemente divisa, con le comunità che ancora stentano a trovare una “memoria condivisa” e una effettiva riconciliazione, anche per il disinteresse delle istituzioni, che perpetuano una narrazione “di parte” della storia o sono impegnati in una “congiura del silenzio” sui fatti che portarono all’uccisione di 8.000 musulmani maschi, tra cui molti ragazzi e giovani.

“La situazione di Srebrenica è peggiore di quella di 10 o 15 anni fa” la dura analisi di Andrea Rizza Goldstein, di Arci Bolzano, responsabile del partenariato tra Arcie il Memorial Center di Srebrenica e responsabile di progetti come “Ultima fermata Srebrenica”: “La città è spopolata ed economicamente depressa. le comunità chiuse tra negazionismo e vittimizzazione. I giovani se ne vanno per sfuggire all’eredita di un passato troppo pesante”.

Inevitabile il confronto tra Srebrenica e Gaza, genocidi di ieri e di oggi: “Srebrenica è stata fondamentale per la storia del diritto internazionale, ma ne evidenzia anche i limiti” ha detto Micaela Frulli, docente di diritto internazionale: “Per la prima volta si è accertato un crimine di genocidio, sono state inflitte ed eseguite condanne pesanti che hanno colpito gli allora capi politici come Karadzic e Milosevic, è stata decisiva per la nascita della Corte penale Internazionale. D’altra parte la Serbia come Stato non è mai stata ritenuta responsabile, e non è stato accordato nessun risarcimento alle vittime, ma è sata condannata per non aver saputo prevenire il genocidio. In base agli strumenti del diritto internazionale, di fronte a quello che avviene a Gaza oggi, tutti gli stati europei potrebbero essere condannati in modo analogo. Questo però ci ricorda anche che la giustizia internazionale funziona solo se i decisori statali che contano si impegnano per applicarla”.

Scritto da: Redazione Novaradio