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Sputnik - 3 libras - 31 luglio 2025
Simone Silvestri, Magistratura Democratica Toscana, 30 luglio 2025
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FIRENZE – “Il carcere di Sollicciano è un luogo disumano per i detenuti e per chi ci lavora” e “va chiuso”. La richiesta, mai così netta, arriva dalla sezione toscana di Magistratura Democratica spiegando che, a quattro mesi di distanza dalla prima denuncia fatta assieme all’associazione Antigone delle condizioni di estremo degrado del carcere, la “situazione è immutata”.
Di pochi giorni fa l’ultima segnalazione del garante dei detenuti di Firenze, Giancarlo Parissi, sull’allagamento a causa della rottura di un tubo della sezione ATSM del carcere (detenuti psichiatrici) e il trasferimento dopo diversi giorni passati dai reclusi con gli stivali indosso e 10 centimetri di acqua nelle celle.
Dal 2022 Magistratura Democratica ha avviato una serie di sopralluoghi in alcuni carceri italiane per accertare lo stato di applicazione delle pena dopo l’approvazione della Riforma Cartabia: “Già da quel momento a Sollicciano ci è apparsa la più critica” racconta a Novaradio il magistrato Simone Silvestri: “Siamo poi tornati nel marzo scorso, abbiamo verificato che la situazione addirittura si era aggravata”. “Le condizioni che descriviamo nei nostri documenti – afferma Silvestri – sono di una soglia al di sotto della vivibilità” e “di rispetto della dignità umana in diversi settori della sezione del carcere”.
Ma è davvero realistico immaginare la chiusura di un carcere come Sollicciano, che al momento ospita oltre 550 detenuti? “L’intervento principale – spiega Silvestri – è quello dell’amministrazione penitenziaria, che finora non ha preso i provvedimenti secondo noi necessari, ovvero quello di chiudere anche delle sezioni trasferendo i detenuti in altre strutture, come come è successo, per esempio, anche nel carcere di Lucca che ha un intero piano chiuso. Questo dovrebbe spingere anche il Ministero ad adottare più generali interventi sul sovraffollamento”. Provvedimenti che il governo però non sembra intenzionato affatto ad adottare, puntualizza Silvestri: le proposte fin qui avanzate, che prevedono la detenzione domiciliare dei detenuti con dipendenze da alcol o droga in base ad un programma di recupero non hanno un effett. “Un effetto immediato, come noi chiederemo dovesse debba essere attuato – aggiunge Silvestri – lo potrebbe avere quello la discussione e l’adozione della liberazione anticipata speciale”. Ossia la “proposta Giachetti” che giace ferma in Parlamento.
A chiedere la chiusura di Sollicciano però non sono solo i magistrati. Due anni fa lo hanno fatto gli stessi detenuti, con un ricorso/esposto firmato da 200 reclusi presentato alla Procura di Firenze per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani che proibisce la tortura e il trattamento o pena disumano o degradante. Perché se una scuola o un ospedale mostrano carenze igieniche o strutturali vengono subito chiuse mentre un carcere può rimanere aperto? Sul merito dei ricorsi presentati Silvestri spiega di non poter entrare, ma ammette: “Bisogna vedere nel caso concreto quali possono essere i provvedimenti previsti dall’amministrazione penitenziaria di intervento immediato o in procinto di essere adottati. Però in astratto sicuramente può essere sottoposto al sequestro”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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