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Sputnik - I can see my house from here - 11 settembre 2025
Antonella Bundu, candidata governatrice er “Toscana Rossa”, 12 settembre 2025 – INTERVISTA INTEGRALE
Bundu su Toscana Rossa come alternativa, aeroporto e caso Prato 12092025
Bundu su reddito inclusione regionale e ripubblicizzazione servizio idrico 12092025
Bundu su caso Carrai e basi militari 12092025
Bundu su legge consorzi industriali, ex Gkn e ex Beko 12092025
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TOSCANA – Alle prossime elezioni regionali ci sarà anche un’alternativa di sinistra: la coalizione “Toscana Rossa”, composta da Rifondazione, Potere al Popolo Possibile, e molte altre realtà civiche e di base, ha raccolto le oltre 10 mila firme che la legge elettorale regionale prevede per le forze non presenti in Consiglio regionale, e si presenterà in tutte le circoscrizioni. A confermarlo, nel giorno in cui scadono i termini formali per la presentazione delle liste, è la candidata a Presidente della Regione, Antonella Bundu, ospite stamani negli studi di Novaradio.
“Siamo riusciti a raccoglierne anche più grazie alla presenza sul territorio” ha detto Bundu, ribadendo la forte critica alle norme sull’obbligo di raccolta firme della legge elettorale (“continueremo a batterci, pensiamo che si debba assolutamente andare incontro alla rappresentatività della cittadinanza”). “Noi siamo gli unici che abbiamo presentato le nostre liste già all’inizio” ha ricordato poi, lanciando una stoccata a partiti, dal Pd a FdI, che in questi giorni vivono tensioni e dissidi interni proprio nella composizione delle liste : “Quello che è successo a Pontedera, a Pisa, di dimissioni di blocco” è perché “sembra che abbiano scelto dall’alto, e questo sarà un problema, perché è solo un andare avanti con conoscenze, amicizie e ci ricollega anche a quello che succede a Prato” con l’inchiesta sui legami tra logge massoniche.
Bundu ha inoltre criticato lo schema di “bipolarismo forzato” presentato dai media, sottolineando come a differenza di centrodestra e centrosinistra, “Toscana Rossa” si presenta come forza alternativa, coerente e credibile: “Per ora viene rappresentato come se ci fossero solo due persone che si stanno contendendo la presidenza della Regione Toscana. Abbiamo un centrodestra che con Tomasi va in giro facendo la figura dell’amministratore educato, non estremista, senza considerare all’interno ci sono i Vannacci vari, e lui stesso fa parte di Fratelli d’Italia, che non possiamo dire che sia un partito moderato. Dall’altra parte abbiamo un centrosinistra dove all’interno ognuno porta quelle che sono delle istanze che prima erano all’opposizione e tutt’ora, forse, anche all’interno di questo grande campo largo, saranno una l’opposizione dell’altra. Come si fa a far conciliare, per esempio, quelle che sono delle istanze di Sinistra italiana insieme a chi ha un ha un’Italia viva, ma anche a un Movimento 5 Stelle all’interno del PD”. Un esempio, per Bundu, è la questione aeroporto di Peretola, e le contraddizioni delle posizioni tra favorevoli e contrari.
La candidata governatrice, ha parlato anche delle altre tematiche al centro del dibattito politico e della campagna elettorale: il “caso Prato” (“se dovessero essere confermate le accuse, si vede che c’è una totale estraneità di collegamento diretto con quello che serve sul territorio” e “si portano avanti quelli che sono dei progetti che sono cari alla massoneria”); la proposta di reddito di inclusione regionale proposta dal centrosinistra (“non basta i 15/20 milioni come bonus per un anno, servono misure strutturali”) al salario minimo regionale (“al Comune di Firenze è stato approvato, ma bisogna passare dalla parole ai fatti”), il tema della ripubblicizzazione dell’acqua pubblica (“arrivano tardi dopo che tutte le alternative sono state bocciate”); il tema della reindustrializzazione della Toscana (“riprenderemo la legge sui consorzi industriali”, sulla ex GKN “è ancora tutto fermo”, “mentre questa stessa legge vuole essere utilizzata per fare entrare Leonardo e quindi economia di guerra, cui siamo contrari”).
In tema di guerra a Gaza, Bundu chiede alla Regione “dichiarazioni forti” e atti concreti nel prendere distanze da Israele, ed è tornata sulla del “caso Marco Carrai” dicendosi non soddisfatta delle parole di Giani che si è detto convinto della opportunità di un non rinnovo di Carrai alla carica di presidente di Fondazione Meyer: “Ha detto a fine mandato, è un dire tutto l’opposto di tutto. Noi abbiamo chiesto di prendere posizione da ora, da subito”. Bundu punta il dito anche sulla contraddizione tra le posizioni di Giani in tema di basi militari a Pisa a Firenze, e lo “stop alle opere contenuto nei 23 punti del patto tra Pd e M5s: sulla base di Pisa, ricorda Bundu, “Giani ha detto chele decisioni erano già state prese” e si è “opposto alle dimissioni chieste del presidente del Parco di San Rossore”; riguardo alla base Nato di Rovezzano, Bundu “si dice molto preoccupata” per la partecipazione di Giani ala cerimonia di insediamento del nuovo comandante della base di Rovezzano: “Come fai ad essere credibile se prima dici di no, e dopo due giorni presenzi all’inagurazione di una cosa che dici che combatterai?”.
Scritto da: Redazione Novaradio
antonella bundu Authors elezioni regionali toscana 2025 Toscana Rossa
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