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Moby Prince, i familiari: “Basta falsità sulla strage”. E un appello alla commissione d’inchiesta: “Segua la strada tracciata, la verità è vicina” – ASCOLTA

today22/10/2025

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    Nicola Rosetti, Associazione 140 familiari Moby Prince – 22 ottobre 2025

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TOSCANA – “Siamo sconcertati: ciò che è stato detto in commissione parlamentare d’inchiesta sul Moby Prince riporta indietro di quasi 35 anni le indagini”. E’ durissima la reazione da parte dei familiari delle vittime della strage che il 10 aprile del 1991 vide la morte di 140 persone nel Rogo del traghetto Moby Prince rispetto alle dichiarazioni rese ieri ai parlamentari da parte di Tito Neri, amministratore all’epoca della “Tito Neri lavori pubblici” che partecipò alle operazioni di salvataggio: “Quando arriviamo a bordo non c’erano segni di vita sul Moby Prince, bruciava e basta, era fermo immobile, forse con la prua in direzione mare” ha detto, riferendo poi delle scarse condizioni di visibilità che hanno ostacolato i soccorsi, e parlando della collisione come di una “fatalità”.

Il decesso rapido delle vittime, la scarsa visibilità, l’errore umano: “Tutte falsità smentite dal lavoro delle due passate commissioni di inchiesta” tuona Nicola Rossetti dell’associazione 140 dei familiari delle vittime del Moby Prince: “Non non so chi a chi giova diffondere queste informazioni false, ormai tutti i reati sono prescritti e rimane solo la verità storica da accertare”. E poi rivolge un appello alle istituzioni: “La Commissione riprenda il lavoro svolto fino ad ora e percorra la strada tracciata, manca soltanto l’ultimo miglio: la questione della terza nave e i ritardi nei soccorsi. Trentacinque anni sono troppi per avere verità, pretendiamo. che il prossimo anno s metta la parola fine, lo dobbiamo a 140 morti e ad una città ancora ferita. E anche il Capo dello Stato ci aiuti”.

Scritto da: Redazione Novaradio