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Alessandra Nardini, assessora all’istruzione della Regione Toscana
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Eugenio Giani su accorpamenti
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FIRENZE – “Abbiamo scelto, lo abbiamo deliberato proprio ieri nell’ultima seduta di giunta, di sospendere questi accorpamenti in attesa delle sentenze che arriveranno dai ricorsi che abbiamo nuovamente presentato”. Lo ha annunciato Alessandra Nardini, assessora all’Istruzione della Regione Toscana, a proposito dei possibili accorpamenti fra scuole toscane per effetto del nuovo piano nazionale di dimensionamento scolastico.
“La Regione con profondo senso istituzionale ha deciso di rispettare una norma che non condividiamo – ha spiegato, in una conferenza stampa – e che abbiamo avversato convintamente fin dall’inizio e continuiamo a ritenere sbagliata, sia nel merito che nel metodo. Quindi abbiamo chiesto ai territori, alle conferenze zonali, in ultima analisi alle Province di mandarci l’elenco degli istituti scolastici da accorpare e quindi purtroppo i tagli da fare”.
Tagli che, tuttavia, rimangono al momento sospesi. “Chiediamo che il governo torni indietro su questo – ha proseguito Nardini – e chiediamo anche che vengano rivisti i numeri dei tagli perché a nostro avviso, visti i numeri reali della popolazione studentesca, questi tagli sono assolutamente ingiusti e in numero superiore, comunque, a quelli che nel caso avremmo dovuto fare”.
“Spero molto” che “nei prossimi 20 giorni, un mese, ovvero nel dibattito parlamentare sulla legge finanziaria”, ci possano essere emendamenti “che prendano atto dell’inopportunità, come noi la pensiamo, del ridimensionamento degli istituti scolastici”, ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
Una decisione che, secondo Giani, “è una decisione fatta per agire, perché da un lato ci sia il rispetto della legge che era stata sollecitata, pena un profilo di responsabilità erariale dalle autorità ministeriali, ma che contemporaneamente, nel momento in cui ottempera a quanto dal Ministero era arrivato per un ridimensionamento da 466 centri di autonomia scolastica a 450, mostra con il ricorso che abbiamo fatto al presidente della Repubblica che i numeri ci porterebbero a esattamente la metà di questi ridimensionamenti. Accorpare 16 scuole o accorparne 8 fa una bella differenza”. Il governatore ha quindi auspicato che “anche senza rispettare le logiche delle maggioranze che vi sono in questo momento in Parlamento, ma proprio ascoltando le esigenze che vengono dai territori, ci possa essere un qualche emendamento” contro gli accorpamenti, “e quindi, dopo aver dato seguito quello che ci chiedeva il Ministero da un punto di vista della legge formale, era inopportuno decidere ora quando poi magari si creano dei traumi e fra 20 giorni con la votazione di un emendamento si ritorna indietro, cosa che è già avvenuta in passato”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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