Musica

Disco della Settimana | Captain Mantell – Dirty White King

today31/03/2017

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Captain Mantell
‘Dirty White King’

Etichetta: Overdrive, Dischi Bervisti, Dischi Sotterranei, Cave Canem DIY
Distribuzione: Goodfellas
Promozione: Dischi Bervisti
Uscita: 20 marzo 2017

 

Il progetto Captain Mantell nasce nel 2006 dall’omonimia tra il cantante Tommaso Mantelli e il Capitano Thomas F. Mantell Jr, noto come il primo pilota a morire inseguendo un UFO, argomento che rappresenta il fulcro topico della discografia della band.  Con più di 10 anni di carriera alle spalle, la band ha pubblicato il sesto album “Dirty White King”, il racconto di una storia di ribellione estrema che conduce a estreme conseguenze: una persona qualunque che prende una decisione, la porta a compimento e ne paga il prezzo. Una storia senza tempo e senza connotazioni geografiche, sempre valida, raccontata attraverso i pensieri e le emozioni dei suoi protagonisti nella quale un metaforico regnante viene ucciso e il regicida viene braccato fino alla morte.

La musica che accompagna, o meglio sovrasta il racconto, è potente, tagliente, ossessiva e spesso tetra ma con momenti in cui sembra che l’orizzonte non sia così buio. Suoni di sassofono e chitarra registrati con tecniche estreme, ritmiche irregolari, melodie accattivanti ma mai scontate e l’inserimento di un ricercato soundscape proiettano l’ascoltatore all’interno di un’esperienza quasi cinematografica. Il gioco dei riferimenti stilistici non riesce facile trattandosi di un innovativo mix di ispirazioni diverse tra loro – si avvertono reminescenze di John Zorn, Faith No More, The Beatles, Soundgarden, King Crimson – che assume le connotazioni di una colonna sonora strettamente legata agli eventi narrati nei testi. E l’oscurità che pervade il lavoro è ben rappresentata dal complesso artwork di Seals Of Blackening (Michele Carnielli).

L’album, uscito per le etichette Overdrive, Dischi Bervisti, Dischi Sotterranei, Cave Canem DIY, presenta all’interno due collaborazioni: quella di Francesco Chimenti dei Sycamore Age alla voce e ai violoncelli su “Inner Forest” e quella di Nicola Manzan, alias Bologna Violenta, agli archi sui brani “The Invisible Wall”, “Livor Mortis” e “Let It Down”.

E’ presente anche un tributo a E.A. Poe in “Worst Case Scenario” con l’inserimento della sua poesia “Alone”. L’intero LP è stato registrato e prodotto dagli stessi musicisti, Tommaso Mantelli e Sergio Pomante nei propri studi di registrazione, Groove Studio, Noise Lab e Cà Rudere.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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