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Elezioni, il “pasticciaccio brutto” del Pd a Pisa – ASCOLTA

today16/04/2018

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PISA – Pd sull’orlo della deflagrazione a Pisa, dove è saltato anche l’ultimo tentativo in ordine di tempo per riuscire a trovare un accordo sul nome del candidato a sindaco per evitare la prospettiva di laceranti primarie interne.

All’ultimatum lanciato dalla direzione nazionale (“o un candidato unitario o primarie”) sembrava che si fosse riuscito a dare una soluzione con la candidatura di Giuliano Pizzanelli, 73 anni, personalità nota nell’ambito della sinistra pisana (ricercatore di economia in pensione, ex amministratore Pci ora nel Coni provinciale), proposta dal consigliere regionale Antonio Mazzeo. In assemblea, dopo l’intervento contrario del sindaco uscente Marco Filippeschi, la proposta si è fermata a 77 voti, due in meno dei 79 necessari (tre quinti del totale) che servivano per scongiurare le primarie.

“Abbiamo cercato di costruire una candidatura unitaria per non spaccare il partito, una personalità conosciuta ed apprezzata” l’amaro commento di Mazzeo, che va all’attacco di Filippeschi e Serfogli: “Dispiace che ad aver lavorato contro una soluzione unitaria sia stato il sindaco uscente”, “responsabile di rompere la coalizione di centrosinistra e aumentare la possibilità di consegnare la città alla destra”.

>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Antonio Mazzeo

Il conflitto interno non trova dunque soluzione: Da una parte c’è l’assessore uscente Andrea Serfogli, “incoronato” candidato dal sindaco uscente Marco Filippeschi, favorito in caso di primarie interne ma non gradito ai partiti di sinistra. Dall’altra la componente “dialogante” di Mazzeo, che guarda ad un accordo con Liberi e Uguali, per recuperare i consensi persi (alle elezioni del 4 marzo il Pd è scivolato al 24%, dietro la coalizione di centrodestra e tallonato dal M5s) e che nelle settimane scorse aveva proposto la candidatura di Domenico Laforenza, direttore area ricerca del Cnr,

“Sono convinto che ci sia la possibilità di trovare una soluzione” aggiunge Mazzeo, appellandosi al buon senso di Filippeschi e Serfogli e la capacità di mediazione di Matteo Biffoni, reggente del Pd toscano. Da lì potrebbe arrivare un tentativo in extremis? Mazzeo non ha perso la speranza: “Certe volte fare bisogna fare un passo indietro per far fare un passo avanti la propria comunità”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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