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Fondazione Alinari, entro il 2022 a Villa Fabbricotti. Ma Giani pensa ad una “vetrina” in Santa Maria Novella

today16/02/2021

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Villa fabbriccotti alinariFIRENZE – L’obiettivo è portare l’archivio fotografico Alinari, uno dei più grandi e famosi al mondo, negli spazi di villa Fabbricotti di Firenze entro un anno. E parallelamente, cercare una sede per il museo. Sono i principali impegni della Fondazione Alinari per la Fotografia, presentata oggi a Firenze, con il presidente, Giorgio van Straten e il direttore, Claudia Baroncini. L’archivio Alinari, acquistato dalla Regione Toscana nel 2019, conta oltre 5 milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260mila immagini digitali.

L’archivio di immagini fotografiche digitalizzate, è stato spiegato, è già fruibile sul sito www.alinari.it, mentre l’intero patrimonio analogico è attualmente conservato nei magazzini della società Art Defender di Calenzano (Firenze), in attesa del suo spostamento a Villa Fabbricotti, che sarà adeguata alla sua nuova funzione di archivio. In attesa di trovare uno spazio espositivo per il museo, parte delle foto Alinari saranno in mostra in giro per il mondo, a partire dall’estate 2021, in Europa, Asia, Africa e Americhe. “Un archivio va, prima di tutto, conservato e valorizzato – ha detto Giorgio van Straten, presidente della Fondazione -. E da qui siamo partiti con il nostro primo progetto sul restauro e la digitalizzazione dei dagherrotipi della collezione che ha partecipato al bando del ministero ottenendo il contributo più alto. Le fotografie sono uno strumento per raccontare il mondo del passato e quello del presente, e questa idea di racconto sarà alla base di molte nostre iniziative”. Per la direttrice Claudia Baroncini, “l’ambizione è anche trasformare l’archivio in un luogo di formazione sulla fotografia, autorevole, vivace e di rilievo, mettendo a disposizione di studenti, professionisti e appassionati materiali, strumenti, conoscenze e competenze”.

>> Ascolta l’intervista a Giorgio Van Straten <<

Ancora la sede di un futuro museo rimane tutto da decidere, ma il governatore Eugenio Giani un’idea sembra avercela ben chiara: utilizzare parte del complesso di Santa Maria Novella per una ospitare una collezione permanente che faccia da “vetrina, o “showroom”, per l’intera collezione. “Sappiamo che è enorme, sappiamo che ora che è tornato di proprietà del Comune, dopo lo spostamento della scuola ufficiale dei carabinieri, sarà destinatario del museo della lingua italiana che il Comune di Firenze ha in collaborazione con il ministero” – ha detto Giani, aggiungendo: “Contemporaneamente ci potrebbe essere lo spazio perché uno dei cinque chiostri possa offrire degli spazi permanenti per i fratelli Alinari“. Giani ha spiegato che “il progetto, fatte le debite proporzioni, ha lo stesso metodo del progetto degli Uffizi diffusi. Noi abbiamo acquistato il patrimonio della grande casa fotografica Alinari perché ne vogliamo fare uno strumento di diffusione e di conoscenza culturale per tutta la Toscana. Quindi avremo la sede a Villa Fabbricotti e tutta la documentazione” che si “muoverà sulla base di mostre, di eventi, anche di prestiti”. Ascolta >>

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    Fondazione Alinari, entro il 2022 a Villa Fabbricotti. Ma Giani pensa ad una “vetrina” in Santa Maria Novella Redazione Novaradio

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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