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Un piano “europeo” per la Toscana del 2020

today03/05/2016

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enrico rossi prs toscanaFIRENZE – Un aumento di 50mila occupati e 80 mila poveri in meno entro il 2020, assieme a 9 obiettivi su occupazione, contrasto alla povertà, ricerca, scuola, università, ambiente, energia e paesaggio, per un investimento complessivo da 6,4 miliardi di euro articolato in 26 progetti multisettoriali, per agganciare la Toscana alle regioni più avanzae del Nord Italia.
Tradotto in cifre, son queste alcune previsioni di raggiungere il “Piano Regionale di Sviluppo” predisposto dalla Regione per il quinquennio 2016-2020. Sei “obiettivi” sono quelli del piano Europa2020, altri tre sono stati aggiunti dalla giunta regionale: mantenimento del peso del comparto industriale al 20% del Pil, sviluppo che accorci le distanze tra costa ed interno, e tutela del territorio con lo stop a nuovo consumo di suolo dal 2020.
Tra gli obiettivi la Toscana punta ad avere un tasso di occupazione del 71% per la popolazione tra i venti e i sessantaquattro anni (nel 2015 al 69,2%): un 2% in più che vale 50mila posti di lavoro in più. Dovranno crescere gli investimenti in ricerca e sviluppo, dal 1,33% del Pil del 2014 all’1,53% nel 2020. Dovranno migliorare gli standard ambientali, garantendo almeno il 36,08% dell’energia con fonti rinnovabili contro il 25,96% che era nel 2013, ultimo dato a disposizione. L’obiettivo è anche tagliare del 20% rispetto al 1990 le emissioni di gas serra in atmosfera, che poi vuol dire ridurle di una quota ancora maggiore se si guarda al 2004, quando erano cresciute dell’11 per cento rispetto a quattordici anni prima. Altro punto fondamentale è la lotta all’abbandono scolastico, passando dal 13,8% del 2014 al 13% e contemporaneamente innalzare al 30,6% (dal 24,%2% centrato nel 2014) la quota di giovani tra 30 e 34 anni con un’istruzione universitaria
“Obiettivi particolarmente sfidanti” per quello che intende essere il “masterplan della legislatura” ma che la Toscana può reggiungere. La Toscana, ha ricordato Rossi, durante gli anni della crisi ha retto meglio di altre regioni, e “ha invertito un trend che vedeva arretrare il peso della sua industria e la dinamicità del Pil. Ha recuperato posizioni importanti ed è andata meglio del nord Italia nel suo complesso, una posizione da consolidare in questa legislatura”.
 

Scritto da: Redazione Novaradio


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