FIRENZE – “E’ noto che ciò che mi è stato gettato addosso porta fortuna. Sarà quindi un anno fortunatissimo…”. Non manca di utilizzare l’humour il governatore Enrico Rossi per parlare dell’aggressione di ieri sera, quando l’imprenditore lo ha fatto oggetto di una secchiata di letame.
Non scherza però il presidente toscano quando parla dell’episodio come frutto di un clima politico troppo teso. “Consiglierei a tutti di abbassare i toni. Che la politica resti confronto di idee”.
Riguardo alle possibili conseguenze legali Rossi, che in un primo momento aveva detto di non voler presentare denuncia, sembra aver cambiato idea “perché episodi del genere non si ripetano” e per “rispetto delle istituzioni e della giustizia”.
Raossi ha anche chiarito i contorni e il merito della questione che ha scatenato l’aggressione: il diniego da parte delle Regione all’impenditore che chiedeva una deroga perl’attività di mcellazione “per il cosiddetto autoconsumo”: 200 capi di bestiame anziché 40 come prevedono le norme regionali. “Cosa che non è permessa dalla leggi comunitari – ha spiegato Rossi – dato che per questo ci sono i acelli pubblici”.