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Omicidio Scieri, Panella era pronto a fuggire negli USA

today03/08/2018

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PISA – “Se stavolta riescono a incastrarmi, mi sa che ci muoio in carcere”: queste alcune delle frase intercettate dagli investigatori mentre ascoltavano Alessandro Panella – il 39enne romano da ieri agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in omicidio volontario per la morte del parà Emanuele Scieri  il 16 agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa– che hanno convinto i pm di Pisa a chiedere la misura cautelare per impedire il rischio di fuga.

Panella, da anni residente negli Usa e con doppia cittadinanza italo-americana, dopo essere stato interrogato a fine luglio dagli inquirenti, in altre conversazioni telefoniche intercettate con i parenti aveva manifestato l’intenzione di tornare negli States e rinunciare alla cittadinanza italiana – cosa che avrebbe impedito un’eventuale estradizione. “Prima avevo il dubbio di rimanere in Italia – dice Panella al padre – ora non ce l’ho più. Rinuncio alla cittadinanza e appena arrivo in Usa lo comunico al consolato”.

Gli altri indagati a piede libero nell’inchiesta, scrive oggi Repubblica, si chiamano Andrea Antico e Luigi Zabara: Antico è tutt’ora in forza all’esercito a Rimini ed è consigliere comunale di una lista civica in un paese della Romagna, Zabara è disoccupato e vive nel frusinate. Nel corso di perquisizioni nella casa di quest’ultimo, sono state rinvenute foto di atti di nonnismo utili alle indagini.

Sarebbe stata proprio un’aggressione da parte dei tre nonni ad aver provocato la morte di Scieri, caduto o fatto cadere dalla scala esterna della torretta da un altezza di molti metri, colpito anche mentre era a terra e lasciato agonizzante per una grave emorragia per oltre 6 ore quando avrebbe invece potuto essere ancora salvato.

Scritto da: Redazione Novaradio


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