FIRENZE – Inizia il percorso che porterà, nel giro dei prossimi mesi, a creare la cosiddetta “Multiutility Toscana” per gestire i servizi pubblici integrati: acqua, energia, rifiuti, e in futuro anche, forse, mobilità. Il percorso è iniziato a fine 2020 e arriva oggi ad un primo passo con la fusione dei cda delle aziende di servizio pubblico Alia, Acqua Toscana, Consiag, Publiservizi. Al nuovo soggetto i Comuni azionisti conferiranno le loro partecipazioni azionarie: a guidare l’operazione ci sono quelli di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli ed altri dell’area della Toscana centrale.
Il primo nucleo di aggregazione è un azienda da 700 milioni di ricavi, 171 milioni di investimenti, un patrimonio da quasi 480 milioni di euro e partecipazioni pesanti ance in altre aziende del settore: quasi il 40% in Estra e il 31% in Toscana Energia. L’operazione punta a riunire sotto un’unica gestione, a guida pubblica dei Comuni, servizi finora gestiti da una molteplicità di aziende, spesso controllate o con importanti partecipazioni private.
“Il sistema – ha spiegato il sindaco Nardella – rimarrà saldamente sotto il controllo pubblico, si prevede la crescita della mole degli investimenti fino a 1,5 miliardi, la creazione di 2.000 posti di lavoro, il raddoppio dei dividendi per gli enti locali soci e la prospettiva del controllo dell’aumento delle tariffe”. Sull’intera operazione però a lungo ha pesato la contrarietà del socio privato di maggioranza di Publiacqua), e cioè Acea (a sua volta controllata dal Comune di Roma e dai francesi di Suez) che detiene il 40%: “Arriveremo ad un accordo” ha assicurato Nardella.
Il processo durerà mesi, perché comporta la discussione e il voto nei Consigli Comunali di tutti i circa 70 Comuni coinvolti: “un processo aperto e inclusivo” si è ribadito, lanciando un messaggio ai Comuni e altre società – soprattutto della Toscana costiera e del sud ma non solo – che finora sono rimasti scettici nei confronti dell’operazione. “Un passo storico dopo 20 anni di discussione” ha detto il presidente Anci e sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha sottolineato in particolare il ritorno al “controllo pubblico” delle politiche su energia e alrti servizi.
Obiettivo ribadito da tutti rimane quello della riduzione dei costi e delle tariffe per i cittadini, ma anche creare un soggetto che sia in grado di competere con altri colossi già creati in altre Regioni che già rischiano di “colonizzare” la Toscana, come ha spiegato il governatore Giani.