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Migranti, Pietro Bartolo (Pd): “Per i salvataggi in mare bisogna coinvolgere l’UE. E chiudere tutti i Cpr” – ASCOLTA

today05/04/2023 1

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    Pietro Bartolo, europarlamentare Pd

 

FIESOLE (FI) – “In Italia come in Europa c”è un atteggiamento ostile verso la migrazione, fatto di difesa dei confini e respingimenti: Una gestione tutta sbagliata, motivo per cui dopo trent’anni parliamo ancora di problemi della migrazione, di sbarchi e morti. Una cosa che non può andare avanti, anche perché stiamo parlando di donne e bambini”. A parlare è Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e europarlamentare Pd sarà ospite stasera dell‘incontro “Mediterraneo:  mare che unisce, mare che divide”, dalle 21.15 alla Casa del popolo “La Montanina” di Montebeni.

Un appuntamento in cui si parlerà sia di quel che succede in Italia  che di ciò che si sta facendo in Europa: dalla discussione sul nuovo Patto per la migrazione che mette in luce tutte le resistenze in sede europea ad un cambio di rotta, all’ipotesi – evocata più volte dopo le morti nel naufragio di Cutro – di una nuova missione europea di salvataggio in mare. “La risoluzione elaborata ad inizio legislatura in commissione Libe – spiega Bartolo – è stato bocciato in plenaria per soli due voti, ma la ripresenteremo: l’Europa deve occuparsi del servizio di ricerca e soccorso in mare”.

Intanto l’Italia sembra in difficoltà sempre maggiore: il governo è passato dall’annuncio di nuove norme del “piano” ad un generico “allarme” sul rischio di arrivo di 300 mila migranti dalla Tunisia. del nuovo  ipotesi allo studio evocano concetti come facilitazioni dei rimpatri, stretta sulla possibilità di richieste di asilo, impiego dell’esercito i trasferimenti dagli hot spot. “Non funziona, i rimpatri sono difficilissimi, i migranti rischiano di essere rimpatriati in paesi non sicuri” dice Bartolo, per cui sarebbe invece opportuno “evacuare i centri di detenzione in Libe, veri e propri lager”.  Altro punto del piano del governo, il rafforzamento dei CPR, uno dei quali potrebbe sorgere in Toscana. “I CPR quelli che conosco io sono carcere e punto, in cui per la difficoltà dei rimpatri, le persone sono destinate a rimanere per tantissimo tempo. E là, aggiunge: “La situazione è terrificante, spero che questa proposta fallisca”. 

Nonostante quanto avvenuto a Cutro egli ultimi episodi di salvataggio in mare – solo nelle ultime ore 400 migranti salati dalla Geo Barentz, e 92 sbarcati a terra dalla Ocean Vikign – punto fermo del governo rimane l’ostilità verso le Ong, di cui è esempio il regolamento Piantedosi sui salvataggi in mare: “Inaccettabile che una nave (quella della  ONG Lous Michel, ndr) sia bloccata per fermo amministrativo a Lampedusa per aver violato la norma che impone di fare un solo salvataggio per volta. Oltre le leggi italiane ci sono le leggi internazionali e le leggi del mare: se c’è qualcuno che rischia di annegare non si può tirare diritto”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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