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Memoriale delle Deportazioni, domani l’inaugurazione. “Sarà un luogo aperto ai giovani e alle scuole” – ASCOLTA

today24/07/2023

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    Aurora Castellani, Presidente Fondazione Museo delle Deportazioni,24 luglio 2023

FIRENZE – Dopo 9 anni di alterne vicende,  torna pienamente fruibile al pubblico il Memoriale di Auschwitz –  realizzato alla fine degli anni ’70 da artisti e intellettuali del calibro di Primo Levi, Mario “Pupino” Samonà, Nelo Risi e Luigi Nono assieme allo studio BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers) – per il Block 21 del campo di sterminio nazista, e nel 2014 “ripudiato” dalla Polonia. Acquistato e restaurato con i fondi delle Regione Toscana, da domani tornerà ad essere visibile nei locali dell’EX3 di Firenze che da ora prende il nome di “Memoriale delle deportazioni” all’interno in allestimento museologico completamente rinnovato. L’inaugurazione è prevista per domani alle 15,30 in piazza Bartali, nel cuore del quartiere di Gavinana.

A gestire il nuovo Memoriale sarà un’apposita Fondazione, costituita ad hoc grazie ad un accordo tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, Fondazione “Museo e centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” e l’Aned (associazione nazionale ex deportati), proprietaria del Memoriale.

“Il Memoriale di Auschwitz è collocato al primo piano – racconta a Novaradio la presidente della Fondazione Museo della Deportazione, Aurora Castellani – mentre al pian terreno abbiamo allestito un percorso museale, appositamente pensato, per integrare la storia del Memoriale con la più ampia vicenda delle persecuzioni nazifasciste contro ebrei, omosessuali, rom, sinti, oppositori politici e prigionieri militari, delle deportazioni di massa e dei campi di sterminio. Un modo per trasmettere cosa è stato quella pagina di storia, che sempre meno persone ormai possono raccontare come testimoni diretti, soprattutto alle nuove generazioni. Per questo, anche sulla scorta dell’esperienza già maturata con il Museo della Deportazione di Prato – aggiunge – siamo già in contatto con tantissime scuole e  docenti, per far sì che il Memoriale delle Deportazioni sia un luogo vissuto e visitato da migliaia di ragazzi e studenti”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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