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I reperti della Tomba della Montagnola e le ricchezze della Sesto etrusca nella mostra “Archeologia svelata” – ASCOLTA

today02/10/2023

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    Valentina Leonini, curatrice dell’esposizione

 

FIRENZE – Un’occasione unica per ammirare cimeli solitamente non visibili perché conservati nei depositi. Si intitola “Archeologia svelata a Sesto Fiorentino. Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi”, la mostra in programma fino a mercoledì 31 luglio 2024 negli spazi della Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino, che espone parte del corredo rinvenuto all’interno della maestosa Tomba della Montagnola, uno dei monumenti funerari etruschi più importanti dell’Italia centrale, e altri straordinari reperti provenienti dal territorio di Sesto Fiorentino, testimonianze di una storia lunga mille anni, dal Neolitico all’età romana.

L’esposizione, ideata e curata da Valentina Leonini, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e Barbara Arbeid, curatrice della sezione etrusca per le fasi pre-ellenistiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è organizzata dal Comune di Sesto Fiorentino in collaborazione con SABAP Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze, con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana.

La tomba fu costruita nella seconda metà del VII secolo a.C. per ospitare le spoglie di una nobile famiglia etrusca esponente della classe egemone che deteneva il controllo del territorio, delle attività e delle strade e che, commissionando la costruzione di queste architetture monumentali, esibiva il proprio prestigio sociale ed economico. Allo stesso modo il corredo funebre, costituito da oggetti rari e preziosi, aveva la funzione di mostrare i numerosi privilegi personali, militari e politici dei defunti. Nonostante la tomba sia stata più volte depredata, durante gli scavi del sito condotti alla fine degli anni ‘50 furono ritrovati molti reperti di straordinaria fattura, che costituiscono il nucleo principale dell’esposizione: diversi unguentari, o alabastra, i piccoli vasi utilizzati per la conservazione di profumi e oli da massaggio e molto altro.

A completamento della mostra, viene inoltre presentata la Carta archeologica di Sesto Fiorentino, realizzata nell’ambito del Piano Operativo Comunale. La Carta permette di visualizzare la straordinaria densità di ritrovamenti archeologici, grazie ai quali è possibile la ricostruzione storica di eccezionale interesse di un territorio che per millenni è stato luogo privilegiato di insediamento per numerose comunità, e luogo di interesse strategico per commerci e scambi tra genti lontane.

Scritto da: Redazione Novaradio


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