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Liberazione. Gobetti (storico): “Festeggiare il 25 aprile vuol dire sostenere la democrazia. Chi non è antifascista? Sta dalla parte dei nazisti”

today22/04/2024

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    Eric Gobetti, storico del fascismo e della Resistenza

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FIRENZE – “In questo momento l’appartenenza al fronte antifascista è davvero dirimente: i rappresentanti del nostro governo non perdono l’occasione di prendere le distanze dai valori dell’antifascismo e della Resistenza, valori fondanti della nostra Repubblica e della nostra democrazia. Oggi il 25 aprile ha assunto un significato molto più forte e più importante di quanto ne avesse in passato: celebrarlo o meno stare dalla parte della democrazia oppure stare dalla di chi mette in dubbio questa democrazia”. Sono le parole di Eric Gobetti, storico studioso del fascismo e della Resistenza e autore di libri come “E allora le Foibe?” e “I Carnefici del Duce” (Laterza), ospite oggi sulle frequenze di Novaradio per un ciclo di interviste dedicate alla Festa di Liberazione.

Riferendosi al caso Scurati Gobetti spiega: “La censura che vediamo va in una direzione autoritaria e anti-democratica e questa è la cosa che ci preoccupa di più, ma c’è in atto – anche da parte di forza politiche non esplicitamente vicine al fascismo – una campagna di revisione storica che mette in forte discussione l’anti-fascismo e la Resistenza. L’immaginario che si vuole trasmettere all’opinione pubblica è quello di una Resistenza non solo inutile, ma anche dannosa (come nel caso delle Fosse Ardeatine), violenta e anti democratica”. “Un antidoto a tutto questo – prosegue Gobetti – può essere la conoscenza dei fatti. Oltre allo studio però vale la pena di partire da un ragionamento di fondo che dovrebbe essere condiviso da tutti i sinceri democratici: ovvero che senza ombra di dubbio i partigiani combattevano per la libertà, per la democrazia, per cambiare il mondo, per la giustizia sociale, mentre invece i fascisti e i repubblichini combattevano per il nazismo, per la Shoa, per sterminare interi popoli e intere categorie umane. Questo è il punto da cui bisogna partire, prima ancora di conoscenze più approfondite, questo è l’orizzonte di valori di valori nei quali ci dobbiamo identificare: se non siamo antifascisti di fatto stiamo dalla parte dei nazisti e della Shoa”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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