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La Consulta: “Sì a due madri”. Rete Lenford: “Da oggi cambia tutto” – ASCOLTA

today23/05/2025

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    Stefano Chinotti 23 maggio 2025

FIRENZE – “È incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero”. Lo ha stabilito la Consulta, con la sentenza depositata ieri, che ha ritenuto fondate le relative questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Lucca.

La dichiarazione di illegittimità costituzionale, sul divieto del riconoscimento del figlio con Pma per la madre intenzionale, si fonda su due rilievi: la responsabilità che deriva dall’impegno comune che una coppia si assume nel momento in cui decide di ricorrere alla Pma per generare un figlio, impegno dal quale, una volta assunto, nessuno dei due genitori, e in particolare la cosiddetta madre intenzionale, può sottrarsi. Il secondo rilievo è che la centralità dell’interesse del minore, affinché l’insieme dei diritti che egli vanta nei confronti dei genitori valga, oltre che nei confronti della madre biologica, nei confronti della madre intenzionale.

Le prime due mamme toscane a festeggiare per questa storica sentenza sono Glenda e Isabella, sposate e mamme di una bambina di tre anni e uno di due, una figlia riconosciuta, l’altro no perchè nato il 3 aprile 2023, un mese dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi, pimo caso a Lucca che ne vietava il riconoscimento. Inaccettabile per le due mamme.

“E’ stato affermato un principio di civiltà giuridica nell’interesse di tutti i bambini contro una cultura legata a un unico modello di famiglia – ha dichiarato Vincenzo Miri, presidente Rete Lenford, avvocato che ha assistito le due mamme che hanno fatto il ricorso – E’ una sentenza storica che cambia la vita di tutte le donne che, con le compagne o le mogli, vogliono avere un figlio perchè non dovranno più sottoporsi all’umiliante procedura di adozione. Tutte le impugnazioni della procura e del ministero dell’Interno che intasano i tribunali cadranno perché i sindaci hanno correttamente dato tutela con i riconoscimenti all’anagrafe”.

“Da ieri cambia tutto” ha spiegato ai microfoni di Novaradio anche il Vice Presidente della Rete Lenford Stefano Chinotti.

 

Scritto da: Redazione Novaradio