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Raid nel cantiere del parco eolico, parla l’ingegnere aggredito: “Danni enormi, difficile dire quanto ripartiranno i lavori” – ASCOLTA

today08/07/2025

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    Niccolò Bruschi, ingegnere ASGM AIM

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VICCHIO (FIRENZE) – “Nonostante la tensione e la paura del momento, a posteriori la rabbia fa soltanto venir voglia di riprendere nel minor tempo possibile”. Niccolò Bruschi è un ingegnere della ASGM AIM, ditta che sta realizzando il parco eolico del Giogo di Villore: c’era anche lui la scorsa settimana, assieme agli operai e ad altri tecnici, quando alcune decine si persone travisate per due volte hanno fatto irruzione nel cantiere, causando gravi danni ai macchinari. I danni sono ancora da quantificare, ma secondo alcuni potrebbero arrivare al milione di euro. Il dito è puntato sull gruppo “Siamo montagna” che dal 2 a l 6 luglio scorso ha organizzato un campeggio di protesta con l’obiettivo dichiarato di “fermare i lavori”.

La prima incursione è avvenuta giovedì.  “Erano circa una cinquantina di persone tutte incappucciate – racconta Bruschi a Novaradio – quando sono arrivato ci hanno accerchiato, e già avevano accerchiato alcuni operai che stavano lavorando sul luogo e il loro mezzo di lavoro. Offese, minacce : ci hanno invitato ad abbandonare i lavori, a lasciare il cantiere. Così è stato per gli operai che ai quali ho suggerito di di andare a casa a quel punto. Con noi non è bastato: non ci hanno lasciati andare, hanno voluto accompagnarci lungo tutto il tratto del crinale”.

Due giorni dopo, un nuovo e più pesante raid: “Nel momento in cui le forze e l’ordine hanno lasciato la loro postazione – dice Bruschi –  queste persone si sono infiltrate e hanno danneggiato completamente tutti i mezzi. camion, escavatori, mezzi di cantiere che sono stati distrutti. I vetri, le gomme. Sono stati aperti i serbatoi, spaccati i motori aperti i motori, spaccati con materiali che trovavano nei dintorni e con probabilmente anche i materiali che avevano perché alcuni avevano con sé anche dei coltelli” anche se, precisa, non c’è stata una minaccia diretta con le armi alle persone. Per Bruschi i danni sono “incalcolabili, stiamo ancora facendo una stima”. E ora, quanto ci vorrà per ripartire? “Non so rispondere. Quello che che mi sento di dire, dopo qualche giorno, è che questi eventi non fanno altro che mettermi ancora più voglia di portare a termine un progetto di un’importanza come questa per il nostro programma energetico nazionale”.

Il progetto del parco eolico è stato avviato nel 2029, i lavori sono partiti nel 2022: prevede la realizzazione di 7 pale eoliche alte 168 metri sul crinale del onte Gioco (ca. 1.000 metro), su una superficie di 5,4 ettari. Obiettivo è produrre ogni anno circa 80 gigawattora di energia elettrica, capace di coprire il fabbisogno di 100mila persone e risparmiare 40mila tonnellate di anidride carbonica.

Eppure, il progetto è stato contestato subito da una parte della comunità locale, dell’associazionismo ambientalista (Italia Nostra, coalizione TESS – Transizione Energetica Senza Speculazioni) e delle stesse istituzioni (contrario il Comune di san Godenzo). I ricorsi al Tar presentati finora sono stati respinti. Rimane in piedi un esposto presentato alla procura da Italia Nostra.

Bruschi, però, non crede che l’azione dei giorni scorsi sia imputabile a persone del posto”: “Chiaro che ci siano delle persone che hanno del risentimento, dei dubbi, ma l’hanno dimostrato civilmente. Ritengo che siano persone che vengono da fuori, che agiscono con violenza che non si è mai percepita tra la gente del luogo.

 

Scritto da: Redazione Novaradio