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“Pasolini: Perché?”, debutta il nuovo spettacolo dei Chille de la balanza, che mette in dialogo Pasolini con l’attualità grazie all’IA – ASCOLTA

today29/10/2025

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    Claudio Ascoli, Chille de la balanza

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FIRENZE – Debutta sabato 1 e domenica 2 novembre a San Salvi “PASOLINI. Perché?”, la nuova produzione dei Chille de la balanza che a 50 anni dall’uccisone di Pier Paolo Pasolini crea un ponte tra il suo lavoro e l’attualità. Visto il tutto esaurito per le prime due date si aggiunge una replica straordinaria giovedì 18 dicembre alle ore 21, sempre negli spazi dei Chille.

“Siamo tutti in pericolo” è la frase pronunciata da Pasolini nell’ultima intervista concessa a Furio Colombo poche ore prima di essere massacrato. A cinquant’anni esatti da quell’assassinio i Chille partono da quella frase per costruire il nuovo testo, scritto da Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, con la regia di Ascoli e composto da quattro lettere-monologhi – C’è un nuovo problema nel mondo: si chiama colore; Lettera ai giovani del pianeta; Lettera a i potenti della terra; Gaza. Con mio figlio tra le braccia – composte grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale

““PASOLINI. Perché?” – spiegano i Chille – non è una commemorazione. Non una biografia. Ma una chiamata. Un atto teatrale urgente, bruciante, che prende corpo nella notte di un mondo addormentato, ipnotizzato, anestetizzato. Pasolini non viene celebrato. Viene restituito alla sua funzione più vera: quella di testimone che scende all’inferno e torna per raccontare. Siamo tutti in pericolo perché non sappiamo più dire di no.
Perché, come Pasolini ammoniva, non ci sono più esseri umani, ma strane macchine che sbattono l’una contro l’altra. Siamo diventati complici (involontari?) del sistema che ci educa a possedere e distruggere, omologati dalla stessa pedagogia del consumo, della televisione, del consenso.
E anche chi si oppone lo fa spesso con il linguaggio del potere stesso: slogan, bandiere, apparenze. “PASOLINI. Perché?” è anche una partitura emotiva e politica, costruita per ferire e per ricordare. Per dirci che il fascismo non è un passato da archiviare, ma un presente che cambia volto, che si veste da amico, che “collabora”, che “non è mica un delitto”, ma lo diventa – ogni giorno – sotto la superficie levigata della normalità”.

In scena, insieme ad Ascoli, Abbondanza e Rosario Terrone, storico attore dei Chille, si alterneranno a seconda delle repliche due coppie di giovani attori: Manuel Rossi e Francesca Trianni alternati Martina Capaccioli e Matteo Nigi. Lo spettacolo ha le musiche originali di Alessio Rinaldi, i suoni di Francesco Lascialfari, le luci di Sandro Pulizzotto, i materiali video di Marco Triarico e l’aiuto regia di Gloria Trinci. A impreziosire le repliche fiorentine don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera in Toscana e figura da sempre attenta ai temi della giustizia sociale, che interpreterà un brano tratto dagli Scritti corsari di Pasolini: “I dilemmi di un Papa, oggi”.

Scritto da: Redazione Novaradio