Cultura

“Atlas of the new world”, al MAD il progetto fotografico che mostra gli effetti devastanti del cambiamento climatico – ASCOLTA

today03/12/2025

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    Valentina Gensini, direttrice del MAD

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    Edoardo Delille, fotografo

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    Giulia Piermartiri, fotografa

FIRENZE – Dal 4 dicembre 2025 all’8 febbraio 2026 sarà protagonista di MAD Murate Art District il progetto fotografico Atlas of the New World di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri, a cura di Valentina Gensini prodotto da MAD Murate Art District – Fondazione MUS.E.

L’esposizione, pensata come un visionario atlante del mondo futuro, mette in dialogo immagini di territori segnati dal cambiamento climatico con proiezioni che evocano scenari drammatici. Sovrapponendo (letteralmente) la realtà presente a quella futura, i due fotografi sono riusciti a costruire un’esperienza immersiva molto coinvolgente, che vede per la prima volta – negli spazi di MAD – il lavoro presentato nella sua forma completa.

L’esposizione propone nella sala Wanda Pasquini, al piano terra dell’ex carcere delle Murate, una grande videoinstallazione multicanale: 6 monitor con 12 foto per ciascuno (per un totale di 72 scatti) con un soundscape di sottofondo, ognuno dedicato ad uno dei Paesi sui quali Delille e Piermartiri hanno focalizzato il loro lavoro. Ogni monitor presenta una sequenza di immagini del lavoro alternato ad alcuni dei grafici che traducono gli studi dei climatologi utilizzati dai due artisti dedicati alle aree vulnerabili del pianeta: l’innalzamento dei mari nelle Maldive, gli incendi in California, il ritiro dei ghiacciai del Monte Bianco, le siccità estreme in Mozambico, le alluvioni che colpiscono la Cina, fino allo scioglimento del permafrost e agli incendi sempre più frequenti in Siberia e nella Russia artica.

Il cuore del progetto è la tecnica stessa, interamente analogica, che permette di fondere in un unico gesto fotografico il presente e la sua possibile trasformazione futura. L’immagine reale viene attraversata in un lampo da un’altra immagine – quella del paesaggio come potrebbe apparire a fine secolo – proiettata nello stesso istante dello scatto. Il risultato è un linguaggio nuovo, una “doppia esposizione” concettuale che mette in relazione ciò che vediamo con ciò che spesso non riusciamo (o non vogliamo) immaginare. La mostra propone dunque un percorso immersivo che intreccia arte, scienza e immaginazione, trasformando lo spazio di MAD Murate Art District in una sorta di osservatorio visivo sul nostro futuro.

A corollario della mostra, ogni settimana, per tutto l’anno scolastico, viene proposto un laboratorio didattico (a cui possono accedere gli studenti delle scuole prenotando dal portale del Comune di Firenze “Le chiavi della città”) sviluppato da Fondazione MUS.E e incentrato sul tema e sulle conseguenze del cambiamento climatico.

Scritto da: Redazione Novaradio