Primo Maggio, il governo promette fondi per sicurezza e formazione. Cgil e Uil: “Non servono soldi, ma provvedimenti concreti” – ASCOLTA

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TOSCANA – Quello di domani sarà un 1° Maggio che i sindacati confederali dedicheranno al tema della sicurezza e della battaglia contro gli infortuni e le morti sul lavoro. Una delle manifestazioni nazionali si terrà proprio in Toscana, a Montemurlo, dove il 3 maggio 2021 morì la 22enne Luana D’Orazio, stritolata da un orditoio tessile i cui sistemi di sicurezza erano stati disattivati per non interrompere la produzione.

Alla vigilia di questo Primo Maggio dal governo è arrivato l’annuncio dell’adozione di un provvedimento speciale che desinerà nuove risorse alla prevenzione alla formazione professionale una mossa però che non convince i sindacati Cgil e Uil.

“Vediamo cosa sarà contenuto in questo provvedimento – dice stamani a Novaradio Paolo Fantappiè, segretario UIL Toscana – perché quel che servono non sono solo risorse ma anche nuove e più severe norme, tra cui l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e una procura speciale dedicata, come per i reati di mafia. E poi, norme che impediscano i subappalti a cascata, una delle situazioni che hanno generato molte morti, perché il lavoro viene sfruttato e sottopagato”.

“Le morti sul lavoro non sono frutto di un destino cinico e baro, ma di un contesto che favorisce gli infortuni” dice il segretario Cgil Toscana, Rossano Rossi, convinto che quel che serve davvero sono pochi provvedimenti concreti: dal numero e gli addetti ai controlli, alla sinergia tra soggetti addetti alla sicurezza, al rafforzamento delle pene per chi viola le norme sulla sicurezza, perché troppo spesso i processi vanno in prescrizione. E sul provvedimento annunciato il governo dice: “Bene la formazione, ma i costi siano anche a carico delle aziende”.