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Uffizi, 50 busti greco-romani prendono casa nel Corridoio Vasariano – ASCOLTA

today07/07/2025

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    Simone Verde, direttore degli Uffizi

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FIRENZE – Nuovo allestimento per il tratto sul Ponte Vecchio del Corridoio Vasariano degli Uffizi: vi sono stati collocati oltre 50 busti greco-romani, definiti “veri e propri capolavori della ritrattistica romana” recuperati dai depositi. Tra le sculture collocate nel celebre percorso aereo intellettuali come Cicerone, imperatori come Augusto, Antonino Pio, Commodo, imperatrici come Sabina, consorte di Adriano, e Faustina, moglie di Antonino Pio.

I busti fino al 1993 erano collocati nei tre principali corridoi al secondo piano della Galleria degli Uffizi. Furono rimossi perché in quell’anno fu stabilito di ricostituire l’arredo scultoreo del museo per come veniva illustrato dalle fonti iconografiche e documentarie della metà del XVIII secolo. Tutti i ritratti confluiti nelle collezioni granducali dopo quella data furono quindi destinati ai depositi e, tra questi, anche le sculture accuratamente selezionate e acquistate dallo storico vicedirettore degli Uffizi Luigi Lanzi nel Settecento sul mercato antiquario per integrare la raccolta di antichità di ritratti imperiali negli ambienti vasariani. L’introduzione della serie di busti nel Corridoio, si spiega, “assume dunque non solo il senso di un allestimento consono a un percorso aulico quale quello che conduceva i signori di Firenze dalla Reggia di Pitti al complesso degli Uffizi, ma acquisisce il significato di una fondamentale restituzione al godimento del pubblico di un florilegio di ritrattistica ro-mana di tale livello da consentire agli Uffizi, alla fine del XVIII secolo, di confrontarsi da pari a pari con le massime raccolte romane e, in particolare, con i Musei Capitolini”.

“Dopo la ricostituzione della sala dei marmi antichi al secondo piano della Galleria – spiega il direttore delle Gallerie Simone Verde – questo allestimento è un ulteriore passo avanti, all’insegna del motto ‘Futuro nell’Antico’, per la valorizzazione del collezionismo archeologico mediceo, che agli Uffizi è presente con complessi esemplari come la Sala della Niobe, la serie di sculture dei corridoi ricomposta sulla scorta dell’ordinamento settecentesco, poi storicizzato, dall’allora vicedirettore della Galleria Luigi Lanzi e il progetto ambizioso e suggestivo, attualmente in corso, di ricostituzione dell’antico ricetto delle iscrizioni”.

Scritto da: Redazione Novaradio