Cultura

“Le Voci degli altri”, al Teatro Manzoni di Calenzano in scena le storie dei migranti di prima e seconda generazione – ASCOLTA

today21/11/2025

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    Fabrizio Checcacci, regista

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FIRENZE – Uno spettacolo che si propone come un mosaico corale di storie che raccontano l’identità complessa e i vissuti veri dei migranti di prima e seconda generazione. Debutta in prima nazionale al Teatro Manzoni di Calenzano il 22 novembre alle ore 21,15 e il 23 novembre alle ore 16,3 “Le vite degli altri”,  il nuovo progetto teatrale e documentaristico firmato da Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci che affonda le radici nella partecipazione attiva di un’intera comunità che l’ha sostenuto tramite crowdfunding. Lo spettacolo sarà in replica al Teatro Reims di Firenze giovedì 27 novembre alle ore 21,00.

L’opera nasce da un percorso di interviste e laboratori dell’Associazione FOÀ Formazione Attori, è un atto di ascolto profondo che porta sul palco le esperienze autentiche di vita di persone provenienti da vari continenti (Nordafrica, Venezuela, Cina, Corea, Albania, Iran e India, tra gli altri) che hanno trovato casa in Italia. I registi e autori, Roberto Andrioli e Fabrizio Checcacci, hanno incontrato e intervistato circa quindici persone che condividono l’esperienza di essere migranti di prima o seconda generazione. Queste storie, spesso partendo dal viaggio dei genitori o dei nonni, sono state raccolte cercando di evitare la connotazione drammatica o fintamente pietistica che talvolta si riscontra sui media con l’intento di evitare la connotazione drammatica o negativa tipica dei media, concentrandosi invece sulla convinzione che esistenze semplici nascondono grandi temi universali.

In teatro, le narrazioni vengono intrecciate. A differenza del documentario, gli interpreti, di cui cinque sono anche protagonisti delle storie reali, perdono la loro stretta identità anagrafica per rappresentare un mosaico corale di situazioni. L’obiettivo è permettere al pubblico di riconoscersi nelle dinamiche presentate e creare un ponte di empatia. La sfida nella scrittura è stata quella di conservare il linguaggio e l’autenticità espressiva delle persone intervistate, evidenziando come l’apprendimento della lingua e la formazione siano pilastri fondamentali per una vera integrazione.

Parallelamente allo spettacolo, le interviste integrali stanno confluendo in un video documentario, realizzato da Lorenzo Gonfiantini, che si è occupato delle riprese delle video interviste, del montaggio e della regia. L’intero progetto vuole essere un inno all’attenzione all’altro: un invito a dedicare tempo all’ascolto di persone che spesso vengono conosciute superficialmente solo per motivazioni utilitaristiche.

Scritto da: Redazione Novaradio