Circa 700 persone sono scese ieri in piazza a Firenze per la manifestazione contro il razzismo nata dalla lettera-appello firmata dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi all’indomani della proposta del ministro degli Interni, Matteo Salvini, di predisporre un censimento della popolazione rom. In piazza Ognissanti hanno sventolato le bandiere della Cgil, dell’Arci, dell’Anpi e del Pd. Tanti gli striscioni contro il ministro Salvini e contro il censimento dei rom, ma il governatore Rossi e il sindaco Nardella, ribadiscono: “Non siamo qui per protestare contro un ministro, ma per portare avanti i nostri valori che si basano sull’articolo 3 della Costituzione. Tutti i cittadini sono uguali”. Presenti in piazza anche il rettore dell’ateneo fiorentino, Luigi Dei, l’imam di Firenze e presidente Ucoii, Izzedin Elzir e anche rappresentanti della comunità rom. “Firenze, città medaglia d’oro alla resistenza, è di per sé una risposta a una politica oscurantista che usa il linguaggio dell’odio e dell’intolleranza – ha detto dal palco Nardella – La nostra città può essere un luogo dal quale ripartire per costruire un’alternativa democratica, di sinistra ma anche che metta al centro i valori della Costituzione”.
Il governatore della Toscana Rossi ha poi aggiunto: “Mi batterò per una legge sullo ius soli. Solo in Toscana ogni anno nascono 5.700 bambini non italiani, non è possibile farli aspettare 18 anni per poter iniziare una pratica per la cittadinanza. Questo stato di fatto è un errore per il futuro della convivenza necessaria”. Più di 2.500 persone hanno sottoscritto la lettera-appello lanciata nei giorni scorsi ci sono anche cento sindaci provenienti da tutta Italia. Dal primo cittadino di Riace, Mimmo Lucano, al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, poi il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, oltre a parlamentari, sindacalisti, politici, esponenti dell’associazionismo e del mondo della cultura, ma soprattutto tanti, tantissimi privati cittadini.
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