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Festa del 1° Maggio, a Prato la manifestazione nazionale – ASCOLTA

today30/04/2018

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PRATO – Oltre 185 morti sul lavoro da inizio anno, che arrivano a 400 se si aggiungono gli incidenti in itinere. In Toscana già 8 i decessi in questi primi mesi del 2018 – tra cui i due operai recentemente rimasti uccisi nel porto di Livorno per l’esplosione di serbatoi nella zona del retroporto.

Sarà dedicata in particolare alla sicurezza sul lavoro la Festa del 1° maggio dei sindacati, per sottolineare quella che rimane un’emergenza nazionale a maggior ragione in una fase di lenta ripresa in cui, come sembrano mostrare i dati, per molte imprese l’aggancio alla ripresa passa dalla sottovalutazione delle norme – in molti casi elementari – che tutelano la vita e la salute nei luoghi di lavoro. Se infatti calano complessivamente gli infortuni, non diminuiscono quelli più gravi – in Toscana le morti non sono scese sotto quota 70 neppure negli anni della crisi più nera. Tra i settori più colpiti, edilizia e cave, ma anche il comparto agricolo vede una crescita preoccupante di infortuni gravi. “I dati purtroppo ci dicono che in edilizia nel 2018 le morti sono in aumento – sottolinea Cristina Riccio, segretaria toscana Filca-Cisl -, con un preoccupante picco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I controlli non bastano, è necessario un giro di vite da parte di tutti i soggetti interessati: enti locali, istituzioni, forze dell’ordine, sindacati, e politica”.

Quest’anno sarà una città toscana, Prato, una delle capitali della Festa del Lavoro. I sindacati confederali Cgil, Cisl Uil hanno scelto la città del tessile come sede del corteo e della manifestazione nazionale dal titolo “Sicurezza: il cuore del lavoro”.

Il corteo di Prato domani prenderà il via alle 10 da piazza Mercatale per concludersi alle 12 in piazza del Duomo, dove si terrà il comizio conclusivo dei segretari generali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Pietro Barbagallo.

>>> Ascolta l’intervista a Alessandro Fabbrizzi, segretario camera del lavoro di Prato

La scelta è caduta su Prato in quanto “importante e simbolica realtà industriale”, specchio dunque sia delle difficoltà e che dei tentativi di reazione: la crisi del comparto tessile, il proliferare delle aree di sommerso ed illegalità, il fenomeno delle aziende-alveare e i rischi connessi – come testimoniano gli incendi mortali alla ditta Teresa Moda nel 2013 e nell’appartamento-laboratorio delle Tignamica nel 2017 – ma anche le battaglia per la legalità e i buoni ma provvisori risultati della campagna di controlli “Prato: lavoro sicuro” condotto in sinergia tra istituzioni, ispettorato del lavoro, Asl, forze dell’ordine, e sindacati.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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