FIRENZE – Cinque sgomberi a breve e l’apertura di un centro per il rimpatrio dei migranti. Ha sventolato i cavalli di battaglia leghisti della lotta ai migranti e alle occupazioni abusive il ministro dell’interno Matteo Salvini, ieri all’incontro in prefettura a Firenze. Salvini si è presentato annunciando l’arrivo di 1,5 milioni di euro per la sicurezza di Firenze, tra le poche città a suo dire dove sono in aumento rapine e furti.
Al di là della cordialità istituzionale, rimane il gelo con il sindaco Dario Nardella che fa notare: “Le risorse promesse sono spalmate in 3 anni e sono meno di quelle spese dal comune, mentre nessun conferma è arrivata sui 250 uomini in più che mancano dalla pianta organiche dell’area metropolitana”.
In serata l’incontro con 800 simpatizzanti, per parlare di politica fiorentina. Tra i presenti, oltre allo stato maggiore del partito capeggiato dalla sindaca di cascina Susanna Ceccardi, anche la costituzionalista Ginevra Cerrina Feroni e il presidente dell’Unitalsi Ubaldo Bocci, indicati tra i possibili candidati. Tema su cui Salvini ha glissato: “Non sono io ma i fiorentini a dover fare i nomi” ha detto il vicepremier.
Sull’aeroporto Vespucci e la futura pista parallela intanto continua lo scontro a distanza con il ministro Toninelli, che ieri aveva tacciato Salvini di non “conoscere i dossier” sul masterplan e il progetto di pista parallela. Il leader leghista, che due giorni fa aveva detto che l’ampliamento del Vespucci “non toglie nulla a nessuno”, ieri ha rivendicato il suo peso nel governo: “Se il 29 gennaio in conferenza dei servizi non si raggiungesse l’unanimità allora si esprimerà il Consiglio dei ministri” e “la posizione poi sarà quella del candidato sindaco” alle amministrative del 2019, ha detto Salvini, mostrando di aver scelto la linea in vista della prossima campagna elettorale per palazzo Vecchio. “Il progetto può essere migliorato o addirittura superato – ha aggiunto – ma ritengo che Firenze meriti tutto lo sviluppo possibile”.
