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Vaccini, più scenari per la seconda fase. “Dipende dal via libera ad Astrazeneca” – ASCOLTA

today13/01/2021

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TOSCANA – Entro la fine di febbraio in Toscana conta di completare la fase 1 del vaccinazine, rivolta a tutti gli operatori comparto sanitario (anche non sanitari e lavoratori di ditte esterne in appalto) e nelle Rsa, per poi passare “a cerchi concentrici” alla fase 2, con una platea ben più ampia.

A confermarlo è stamani a Novaradio l’assessore toscano alla salute, Simone Bezzini. Con l’arrivo ieri del nuovo “contingente” da 33 mila dosi circa di vaccino Pfizer-Biontech, si pongono le basi per il completamento della prima fase. Ieri le prenotazioni si sono riaperte, e ora sono accessibili anche alla sanità territoriale

Le operazioni di vaccinazione proseguono: ad oggi è stata superata la soglia di 55 mila vaccinati su curca 128 mila persone già individuate nella fase di pre-prenotazione, di cui quasi 10 mila tra gli ospiti delle Rsa (su un totale di 13 mila). Da domani però cambia la modalità di erogazione: “Non consumeremo tutte le dosi, ma ne terremo da parte circa un terzo per le dosi di richiamo, che inizieremo a somministrare a partire dal 17 gennaio” spiega Bezzini.

>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale

Con l’arrivo dei successivi contingenti Pizer che dovrebbero essere più consistenti la Regione ha in programa di portare a compimento i richiami entro metà febbraio. Solo allora, si partirà con la seconda fase, che includerà sicuramente tutti gli anzianiultraootantenni e le categorie sanitarie fragili (persone affette da gravi e particolari patologie), ma potrebbe estendersi anche al personale scolastico.

Una platea ben più ampia rispetto alla fase 1: solo gli over 80 sono più di 320 mila. Da cosa dipenderà la scelta su chi include nella fase 2? Esenzialmente da due fattori, strettamente connessi: il numero di vaccini che saranno a disposizione, e il tipo di valutazione  che l’Agenzia del farmaco europea darà del candidato vaccino prodotto dall’inglese Astrazeneca: se l’autorizzazione arriverà solo per gli under 55, la somministrazione di questo ultimo vaccino potrebbe essere riservata al mondo della scuola, dei trasporti o di altri lavoratori a rischio, lasciando il vaccino Pfizer per i “senior”.

Anche le modalità di somministrazione saranno diverse, spiega Bezzini: non più solo in pochi grandi hub  (adesso sono  40) come avviene per il mondo della sanità, ma con un sistema capillare, che dovrà coinvolgere anche i medici  di famiglia e i pediatri.

Scritto da: Redazione Novaradio


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