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In arrivo il primo festival di “letteratura working class”: “Ridefinire l’immaginario sul lavoro, come fatto dagli operai GKN” – ASCOLTA

today20/02/2023 2

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    Alberto Prunetti, scrittore, tra gli organizzatori del festival di letteratura working class

CAMPI BISENZIO (FI) – E’ in arrivo il primo festival della “letteratura working class”: un genere che parla “da di dentro e dal basso” della realtà del lavoro ai tempi de terzo millennio, delle trasformazioni nel mondo del lavoro i suoi riflessi economici, sociali e culturali. Con l’obiettivo dichiarato di “creare un nuovo immaginario di classe e a dare il giusto peso culturale ad autori e autrici che hanno trattato temi come la provenienza e le ferite di classe, il lavoro oppresso e le sue lotte, gli infortuni professionali, l’orgoglio di essere nati in famiglie operaie”.

Ad organizzarlo, dal 31 marzo al e 2 aprile prossimo, con lo slogan “la working class scrive il proprio futuro” è un gruppo di soggetti tra cui Edizioni Alegre, il Collettivo di fabbrica ex GKN, sul modello del “Working class litterature festival” di Bristol. Tra gli organizzatori c’è Alberto Prunetti, scrittore e autore di libri come “Amianto. Una storia operaia” (2012) e  “108 metri. The new working class hero” (2018) (Premio Ultima Frontiera). “La letteratura working class è fatta da lavoratori e parla di lavoro – spiega a Novaradio – non solo quello della classe operaia, ma di tutto il lavoro, comprendendo le trasformazioni degli ultimi decenni. E’ un genere che negli ultimi anni ha visto l’emergere di una vera e propria wave, e che anche in Italia si sta affermando”.

Tra gli autori più apprezzati, Anthony Cartwright, D. Hunter, Cynthia Cruz, Cash Carraway, Claudia Durastanti, Simona Baldanzi, Filo Sottile, Wu Ming 1, Angelo Ferracuti, Davide Di Ciaula, Alessandro Portelli – molti di questi saranno ospiti del festival.

Il luogo di svolgimento è da definire, si spera di poterlo realizzare all’interno dell’ex GKN di campi. Il perché, per Prunetti è lampante: “Gli operai della GKN – spiega Prunetti – hanno fatto proprio quello che vuole fare la letteratura working class, ossia ridefinire l’immaginario della classe lavoratrice”. A differenza del festival di Bristol, quello italiano non ha fondi pubblici su cui contare: per questo gli organizzatori hanno lanciato un crowdfunding su “produzioni dal basso” per raccogliere 10 mila euro necessari all’organizzazione: “Siamo già a metà strada, mancano altri 5.00 euro da raccogliere in pochi giorni” dice Prunetti – la cosa bella è che moltissime donazioni sono di pochi euro, quindi probabilmente di gente che non ha molti soldi ma ci sostiene.

Per sostenere il festival, la raccolta fondi si trova su www.produzionidalbasso.com (clicca per il link). Ogni donazione ha come premio un numero corrispondente di titoli usciti finora nella collana working class di Alegre.

Scritto da: Redazione Novaradio


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