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Rapporto povertà, in Toscana una famiglia su dieci ha difficoltà ad arrivare a fine mese – ASCOLTA

today23/02/2023 1

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    Serena Spinelli, ass regionale welfare, su rapporto povertà in Toscana 2023

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    Giulia Mascagni, Università Siena, su ricerca senza fissa dimora

FIRENZE – Nel corso dell’ultimo anno una famiglia toscana su dieci ha fatto fatica ad arrivare alla fine del mese e la metà ha visto peggiorare la sua condizione economica. E’ il dato più eclatante che emerge dal Rapporto sulle povertà in Toscana 2023, presentato stamani nella sede della Regione Toscana.

“Un dato preoccupante anche se la Toscana fa meglio della media nazionale – dice l’assessore al welfare Serena Spinelli – perché dai dati emerge come diventa complicato far fronte ad una spesa imprevista, spese per i figli o di vita, andare in vacanza o anche uscire una sera a cena: cose cui rinuncia per tenere in equilibrio i conti delle famiglie” in questa fase post-pandemica di crisi internazionale. A differenza della pandemia, però, spiega l’assessore, oggi le Regioni non sano se potranno contare sulle ricorse statali degli anni scorsi: “Quello che ci preoccupa è – spiega –  l’azzeramento del fondo per io contributo affitto con cui abbiamo aiutato, assieme alle risorse dei Comuni, 20 mila famiglie in tutta la Toscana”.

“Per la Regione Toscana – ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione, che oggi ha portato il suo saluto alla presentazione – è priorità politica intervenire per sottrarre alla condizione di povertà cittadini e famiglie, e intervenire soprattutto nel momento in cui ancora ci sono le possibilità per mantenere un equilibrio che non faccia cadere in condizioni di povertà”.

Nel corso della presentazione del rapporto, si è parlato anche degli ultimi tra gli ultimi, ossia i senza fissa dimor: una specifica ricerca è stata condotta sulle realtà di Firenze e Pisa, con circa 120 interviste dirette oltre che a operatori sanitari. “E’ un fenomeno riguarda pochi, solo il 2,5 per mille della popolazione – spiega Giulia Mascagni, docente all’Università di Siena e curatrice della ricerca – ma che comunque significa 50 mila persone a livello nazionale, di cui almeno 2.00 a Firenze”. Persone invisibili in tutti i sensi, con problemi complessi spesso affrontati in modo semplicistico o inadeguato.

Scritto da: Redazione Novaradio


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