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Il deposito ENI di Calenzano diventerà un hub delle rinnovabili. Carovani: “Una svolta importante per il territorio” – ASCOLTA

today03/12/2025

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    Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano

FIRENZE – L’area del deposito ENI di Calenzano teatro il 9 dicembre 2024 del grave incidente che causò 5 morti, 28 feritie danni strutturali a aziende e abitazioni vicine per l’onda d’urto, diventerà “un hub delle rinnovabili, quindi verrà realizzato un grande impianto fotovoltaico che sarà sostanzialmente a servizio di circa 10.000 abitazioni, 10.000 residenti”. Lo ha annunciato oggi il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, insieme al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, alla presenza del direttore della trasformazione industriale di Eni Giuseppe Ricci. Sarà siglato un protocollo d’intesa entro la fine dell’anno. I costi saranno a carico di Eni e il nuovo hub potrebbe sorgere in 3-4 anni. Il 5% degli introiti andranno alla comunità locale.

“Questo per noi è un grande risultato perché vuol dire dare una svolta importante al territorio e dare fare un balzo in avanti verso la decarbonizzazione. È un motivo di soddisfazione e di orgoglio e tutto questo, diciamo, sia avvenuto anche semplicemente il percorso di un anno in cui grazie alla disponibilità e al sostegno della regione e alla disponibilità di Eni siamo arrivati a questo risultato”, ha detto Carovani.

“I tempi – spiega ancora Carovani – saranno quelli dettati dal la procedura di caratterizzazione che è ancora in corso e quindi poi successivamente all’approvazione del piano di caratterizzazione sarà messo in atto la la fase della bonifica della della bonifica dell’aria, la demolizione poi la successiva, diciamo, realizzazione dell’impianto. Quindi è dettata da delle variabili che non sono tutte sotto nostro controllo, però noi confidiamo ragionevolmente che nel giro di 1-2 anni, ecco, si possa arrivare a realizzare questo grande investimento sulle rinnovabili del nostro territorio”.

Il deposito Eni, si ricorda in una nota, è rimasto sotto sequestro giudiziario per molti mesi ed è in corso un’inchiesta della procura di Prato, competente per territorio. Al momento sono in corso le procedure per definire il piano di caratterizzazione dell’area del deposito che, una volta approvato da tutti gli enti, consentirà di analizzare tutte le matrici ambientali in conseguenza dell’esplosione e, quindi, a Eni di predisporre ove necessario un progetto per la bonifica del sito. Sarà poi avviato il retropompaggio verso il sito Eni di Livorno delle 40mila tonnellate di carburanti ancora presenti nel sito di Calenzano.

L’accordo, si spiega ancora, prevede che Eni si impegni a realizzare sull’area dell’ex deposito una centrale fotovoltaica da 20 Mwp, corrispondente al consumo elettrico di circa 10 mila famiglie, ben oltre quelle residenti a Calenzano (circa 7 mila). Previsto anche che il 5% del valore economico dell’energia prodotta sarà ceduto al Comune per una durata pari alla vita utile dell’impianto. Inoltre, sarà realizzato da Eni e ceduto al Comune di Calenzano un impianto fotovoltaico da 1 Mwp, che sarà gestito, mantenuto e infine dismesso con costi a carico dell’azienda. La produzione energetica dell’impianto sarà utilizzata per alimentare una vicina area sportiva e sarà messa a disposizione dal Comune alla nascente Comunità energetica rinnovabile di Calenzano.

Eni si è anche impegnata a versare al Comune in via volontaria e come contributo al territorio una somma complessiva di 6,5 milioni di euro, che saranno impiegati per il ripristino degli impianti sportivi esistenti che sono stati danneggiati, e quale contributo da impiegarsi prioritariamente nella riqualificazione e nello sviluppo dell’impiantistica e delle infrastrutture di una nuova area sportiva, con la realizzazione di un nuova piscina olimpionica e un nuovo palazzetto dello sport. Con il protocollo d’intesa, infine, Comune e Regione si impegnano a verificare nei mesi successivi la possibilità di ampliare le fermate dei treni a Pratignone e a reperire i finanziamenti per realizzare le infrastrutture a parcheggio a servizio della stazione.

Scritto da: Redazione Novaradio