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Aggressione squadrista, Baldini (Anpi): “Riconducibile a Casaggì, nuovo gruppo egemone e legato a doppio filo con FdI” – ASCOLTA

today20/02/2023 3

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    Giovanni Baldini, redattore Patria Indipendente ed esperto di movimnenti della nuova destra

FIRENZE – L’aggressione di stampo fascista di due giorni fa ieri davanti al liceo Michelangelo è nei fatti riconducibile a Casaggì, il centro sociale di destra che è diventato il nuovo gruppo egemone della destra estrema a Firenze, e che ha strettissimi legami con il personale politico locale di Fratelli d’Italia.

A spiegarlo ai microfoni di Novaradio è Giovanni Baldini, redattore del periodico dell’ANPI Patria indipendente, esperto di nuova destra su cui ha scritto molti libri e curatore del progetto “Galassia Nera” che monitora l’attivismo sul web delle formazioni di destra neofascista e neonazista.

“Parlare di Azione Studentesca non è corretto, perché di fatto a Firenze coincide con Casaggì, perché le persone sono le stesse. E Casaggì – aggiunge Baldini – è il gruppo che la egemonizza la rappresentanza di Fratelli d’Italia. Su 5 consiglieri di quartiere di FdI a Firenze, ben 4 sono militanti di Casaggì. Dei 2 consiglieri comunali, il capogruppo di FdI Alessandro Draghi è di Casaggì e il capogruppo in consiglio regionale, Francesco Torselli, sono due dei fondatori di Casaggì. Mi chiedo se gli elettori di FdI siano contenti di sapere di essere egemonizzati” da questa realtà.

“Casaggì  – spiega – nasce nel 2005 sul modello di Casapound e poi si sviluppo in modo parallelo e indipendente, di fatto è un centro sociale di destra con posizioni davvero estreme”. E per estreme si parla di richiami diretti all’esperienza non solo fascista ama anche nazista, con tanto di richiami espliciti a “razza e stirpe”. Se Casapound, che è stato lo spauracchio degli ultimi anni, da tempo a Firenze è in crisi, spiega Baldini  –  “organizzano piccole iniziative, non hanno raccolto vittorie politiche e le loro sedi si sono ridotte da tre a una” – viceversa Casaggì ha rafforzato la propria presenza e militanza, fino a raggiungere a Firenze e nell’area vasta fino a Pistoia, circa 300 attivisti: “Sono numeri grandi, e ora cercano di entrare nella scuola. Per questo non bisogna abbassare la guardia e anzi tenere alta l’attenzione su questo”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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