FIRENZE – “Per le persone grasse non solo è complicato comprare vestiti se non on line, ma guadagnano meno delle persone magre; inoltre spesso gli è impedito di viaggiare in aereo, ed è sconsigliato loro perfino di avere figli, senza contare le difficoltà nelle relazioni personali e affettive. Non è solo questione di bullismo e discriminazione, ma vera e propria negazione di pari diritti”. Parla a Novaradio Dalila Bagnuli, 24enne spezzina che da un’esperienza di bullismo ha tratto la forza di parlarne diventando blogger, scrittrice, attivista transfemminista body positive – la sua pagina IG è diventata punto di riferimento per quasi 34.000 follower – e che oggi pomeriggio è ospite dell’incontro “Conversazioni sul corpo” (ore 17,30, alle Murate) nel quadro delle iniziative Cgil per i 70 anni dalla prima Conferenza delle donne. Riguardo alla recente maggior attenzione alle tematiche body positive dei media, della moda e dei grandi gruppi, Bagnuli non si mostra molto convinta: “Una moda, si fa per ottenere un like in più”. E ai ragazzi e alle ragazze che vivono con sofferenza il rapporto con il proprio corpo e le discriminazioni che ne conseguono dice: “Accettarsi per come si è quasi impossibile, va fatto un percorso di auto-consapevolezza, capire che non è colpa nostra. E imparare a non odiarsi”.