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Sessanta opere da tutto il mondo, dall’arte antica alla contemporanea, per raccontare ‘L’incanto di Orfeo’ – AUDIO/FOTO

today19/03/2024

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    Sergio Risaliti, curatore

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    Valentina Zucchi, curatrice

 

FIRENZE – Dipinti e sculture, disegni e manoscritti, installazioni e film, che spaziano dall’antichità ai nostri giorni. Si intitola ‘L’incanto di Orfeo’ la mostra che dal 20 marzo all’8 settembre vedrà Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, ospitare circa 60 opere d’arte dedicate a una delle più importanti e immortali figure del mito classico.

L’esposizione, a cura di Sergio Risaliti e Valentina Zucchi, responsabile scientifico di Palazzo Medici Riccardi, permetterà di ripercorrere il mito di Orfeo grazie a una selezione di capolavori dell’arte di ogni tempo, a cominciare dal dipinto di Gerrit van Honthorst, assunto a icona della mostra. Alle opere figurative saranno accostati manoscritti provenienti dalla Biblioteca Riccardiana e dalla Biblioteca Laurenziana. Una sezione della mostra è dedicata alle scenografie, figurini e maschere di artisti che hanno collaborato con il Maggio musicale fiorentino, esemplificate in mostra dalle creazioni di Giorgio De Chirico.

Ad aprire il percorso espositivo il rilievo marmoreo neoattico con Orfeo, Euridice ed Hermes, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che raffigura il secondo e definitivo distacco del cantore dalla sua amata, a cui seguonoe opere di Tiziano, Parmigianino, van Honthorst, Bruegel il Vecchio, Rembrandt, Delacroix, Moreau, Redon, Feuerbach, De Chirico, Cocteau, Savinio, Melotti, Twombly e Paladino provenienti da prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali – dalle Gallerie degli Uffizi al Musée du Louvre di Parigi, dal Mart di Trento e Rovereto al Kunsthistorisches Museum e al Belvedere di Vienna, dal MANN e dal Palazzo Reale di Napoli ai Musées de Beaux-arts di Blois e di Marsiglia, dal Museo Nazionale del Bargello all’Accademia Carrara di Bergamo, dal Museo di San Marco alle Biblioteche Laurenziana e Riccardiana di Firenze – oltre che da collezioni private e grazie a una speciale collaborazione con l’Archivio del Teatro del Maggio Fiorentino.

Scritto da: Redazione Novaradio


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